"Dopo il cinque maggio ci vediamo il trentuno maggio alle urne! Ottanta euro lordi mi costerà il primo appuntamento, 0 euro netti mi costerà il secondo!" È uno tra le migliaia di commenti di docenti precari e di ruolo, studenti o semplici cittadini, che si possono leggere sulla bacheca Facebook del Partito Democratico in queste ore. Uno dei pochi commenti ripetibili.

Renzi a Bologna alla Festa de L'Unità

Perché c'è questa ira in rete contro il PD? Torniamo indietro di qualche ora. A Bologna si conclude la Festa de l'Unità, è atteso l'arrivo del Presidente del consiglio Renzi.

In rete, da giorni, nei gruppi dei lavoratori della Scuola, si discute della possibilità di sfruttare questa occasione per poter far sentire la propria voce, manifestare il dissenso, in maniera pacifica e democratica, nei confronti di un DDL in discussione in Parlamento che non piace alla maggior parte dei docenti. I Sindacati della Scuola, infatti, dopo 7 anni dall'ultimo sciopero unitario contro le politiche del Ministro Gelmini, hanno indetto uno sciopero generale per il 5 maggio prossimo, al quale si prevede una massiccia adesione del personale della Scuola.

Il parco Montagnola, dove si tiene la festa, è blindato da ore dalle foze dell'ordine.Una quarantina di docenti riesce ad entrare all'interno del parco, mentre fuori ci sono gli studenti dei collettivi che, dopo aver sfilato per la città, cercano di entrare all'interno ma trovano lo sbarramento delle forze dell'ordine.

Nascono dei tafferugli con una carica della polizia, una donna che manifestava viene ferita e trasportata in ospedale. Dentro, intanto, il " popolo della scuola", i precari dell'istruzione, radunati con cucchiai e pentole "per fare un concertino al presidente del consiglio, con pane e cioccolato per la merenda di bambine e bambini", infatti, non appena Renzi inizia a parlare piovono giù fischi e contestazioni.

Renzi esordisce dicendo "mi hanno consigliato di non parlare di Scuola, per non provocare gli insegnanti, ma io ne voglio discutere". Renzi conosce bene il forte dissenso che c'è verso il DDL, nello stesso posto, infatti, pochi giorni fa il Ministro Giannini dovette fuggire per le contestazioni. Sostiene che il suo Governo non ha tagliato nella Scuola, anzi ha investito 3 miliardi, e che se il DDL non viene approvato non si possono fare le 100.000 assunzioni.

I docenti e le forze politiche di opposizione hanno sempre voluto uno stralcio, un decreto legge a parte per le assunzioni, per questo motivo parlano di ricatto. Renzi, poi, in previsione dello sciopero plebiscitario di martedi 5 maggio ha fatto delle aperture dicendo che il DDL può cambiare nelle prossime ore, ed ha voluto ricevere una delegazione di docenti a fine discorso. La sensazione è che il Governo ha compreso di giocarsi una grande fetta di consensi con questo DDL.

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