Archiviata seppure solo parzialmente l'annosa questione dei rimborsi pensionistici determinati dal pronunciamento della consulta costituzionale, riapre ufficialmente il dibattito sulla riforma Pensioni 2015: il tema ritorna a tenere banco, con il premier che apre ufficialmente alla modifica della legge Fornero. Tra i tanti temi di discussione lasciati in sospeso ritorna in auge il discorso sulla pensione anticipata che, a partire dal prossimo 2016 potrebbe portare i requisiti per andare in pensione alla soglia d'età minima di 62 o addirittura 60 anni.

Riforma pensioni: Renzi 'apre' alla revisione della Fornero, riprende il dibattito sulla pensione anticipata

La modifica della legge Fornero «è un tema vero, che c'è. Però se lo diciamo adesso sembra che sia un'operazione di campagna elettorale» ha annunciato il presidente del consiglio all'indomani del decreto sulle pensioni che, ad agosto restituirà a 4 milioni di pensionati un ammontare pari a circa 2 miliardi di euro. In realtà, il tema della revisione della legge Fornero non ha mai cessato di essere al centro della riforma pensioni e in tempi di elezioni come questi, certamente le dichiarazioni di Matteo Renzi lasciano ampio margine ai maliziosi.

Ad ogni modo sembra essere ufficialmente ripreso il dibattito gettato in stallo dalla decisione della Consulta di Stato e ancora una volta il termine della "flessibilità" torna ad essere il denominatore alla base di qualsiasi cambiamento.

Tra le ultime notizie si torna a parlare di pensione anticipata: le nuove proposte porterebbero i requisiti ad abbassarsi a 62 o addirittura 60 anni ma a fronte di importanti penalizzazioni. L'importo per chi accede al prepensionamento vagliato dal governo potrebbe essere infatti ridimensionato del 20-30 per cento.

Pensione anticipata a 62 anni con penalizzazioni, si pensa a un nuovo "contributo di solidarietà"

«Avremmo voluto introdurre più flessibilità, ma non si poteva. Perché ogni soluzione ha un costo» commenta l'ex ministra Elsa Fornero. Alla luce delle nuove proposte in tema di riforma pensioni 2015, «qualunque soluzione adotteremo dovrà rendere il sistema ancora più sostenibile» ha commentato Filippo Taddei, responsabile economia del PD.

La proposta sulla pensione anticipata avanzata da Baretta e Damiano e tornata alla ribalta in questi giorni prevede nello specifico una penalizzazione differenziata a seconda dell'età in cui si decide di andare in pensione, con una decurtazione del 2% dell'importo per ogni anno di uscita anticipata rispetto agli odierni requisiti.

Per usufruire della pensione anticipata ma 'scansando' la penalizzazione ci sarebbero due alternative: rinunciare a parte della buona uscita offerta dall'impresa oppure percorrere la strada del prestito previdenziale per cui anziché rinunciare a parte dell'assegno, ci si potrà accontentare di un assegno più basso solo per i primi anni per poi restituire la cifra a rate allo scattare dei requisiti ordinari di pensionamento.

Alla proposta sulla pensione anticipata si aggiunge poi l'ipotesi avanzata dal presidente Boeri: far pagare di più a chi è andato in pensione in parte col sistema retributivo per finanziare la riforma. In altre parole si chiederebbe alle pensioni più alte una sorta di contributo di solidarietà, secondo quanto già proposto dal consigliere Yoram Gutgeld. Ad ogni modo per ora la proposta orbita attorno alla già discussa soglia dei 62 anni anche se secondo ultime notizie, indiscrezioni riportate da La Stampa tale soglia potrebbe abbassarsi ulteriormente fino a 60 anni.

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