Dopo avervi parlato su come insegnare all'estero nella figura di lettore di italiano, cerchiamo di capire come potrebbe essere strutturata la prossima abilitazione. A tal proposito è intervenuto Max Bruschi, ispettore del Miur, che ha cercato di chiarire alcuni punti. Prima di tutto il maxiemendamento fissa col comma 109 e col 106 due principi. Il primo indica qual è il requisito principale per poter partecipare al concorso Scuola, che avrà cadenza triennale, ed è l'abilitazione. Il comma 106 prevede che a partire dal 2016/17 i docenti potranno iscriversi alla III fascia solo se abilitati, quindi non sarà più sufficiente essere in possesso della laurea magistrale. Al di là dell'adeguamento dell'Italia con altri sistemi scolastici europei, questo significa - spiega Bruschi - rafforzare lo status della docenza quale professione regolamentata.
Tempistiche sull'abilitazione all'insegnamento 2015
Da tali premesse ovviamente ci si aspetterebbe un quadro chiaro sull'abilitazione all'insegnamento, anche perché sarà a breve il requisito principale anche per potersi iscrivere in III fascia. In realtà, almeno per ora, lo Stato non garantisce nessuna abilitazione continuativa e regolare, come invece avviene per l'abilitazione forense o di medicina. Paradossalmente viene richiesto un titolo che al momento non si può conseguire, perché il governo non lo promuove.
Secondo Max Bruschi, almeno fino al 2018/19 incluso non verranno banditi corsi relativi all'abilitazione all'insegnamento ogni anno. Il nuovo sistema di reclutamento basato sul corso-concorso dovrebbe partire, secondo Bruschi, a partire dal 2019/20, perché le GM copriranno gli anni dal 2016 al 2019 e anche perché non ci sono le coperture sufficienti. Al momento quindi bisogna attendere il bando del prossimo TFA, ed è questo al momento l'unica strada per abilitarsi. Per rimanere aggiornati sull'abilitazione all'insegnamento, sui prossimi bandi TFA e TFA sostegno e su come avverranno le prossime assunzioni, clicca in alto sul tasto Segui.