Indipendentemente da quali saranno le 'sorti' del disegno di legge Buona Scuola, c'è un dato di fatto di cui occorre tener conto e di cui dovrà tenere conto, soprattutto, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nei prossimi mesi: la ritrovata unità del personale scolastico, ancor prima di quella sindacale che, sappiamo, come spesso sia dettata da altri interessi.

I social network hanno rappresentato, senz'altro, un grande e validissimo aiuto per i docenti nell'attuare la loro protesta, ma soprattutto sono stati un veicolo importante, per non dire indispensabile, per scambiarsi opinioni e per cementare nuove ed importanti amicizie. 

Buona Scuola, le reazioni dei docenti sui social network

Quali sono i sentimenti che sono emersi, negli ultimi giorni, tra annunci di rinvio della Buona Scuola e 'accelerata' in Parlamento?

Oltre all'immutata volontà di 'ritiro' del DDL renziano, sono davvero tanti quei docenti che sarebbero disposti a rinunciare a passare di ruolo e ad aspettare qualche anno (con la certezza di essere assunti con le 'vecchie regole') pur di non sottostare alle condizioni dettate dalla 'Buona Scuola'.

Si avverte la voglia di combattere, di mantenere alta la propria dignità con una nuova e sempre più sorprendente consapevolezza che attraverso 'i nastri azzurri', i vestiti neri e quelli rossi, le firme inviate al Presidente Mattarella, le 'catene' su Whatsapp e tutte le altre iniziative (flash mob, sit-in etc...), si riuscirà a vincere colui che è diventato il 'nemico da combattere'.

Renzi e il suo errore principale: fidarsi del suo 'potere politico'

La ritrovata (o forse mai persa) unità tra gli insegnanti di tutta Italia ha sorpreso clamorosamente Renzi, il cui errore fondamentale è stato proprio quello di aver sottovalutato la potenza della reazione popolare: il capo del Governo si è fidato troppo dei 'freddi numeri' dei sondaggi politici che lo hanno esaltato troppo precocemente come 'autentico dominatore' della scena politica. 

Ecco perchè ora Renzi 2 riflette, affermando di voler tornare al 'vecchio Renzi 1', quello che, in principio, riuscì a conquistarsi il favore dei cittadini italiani: il mondo della scuola, però, lo ha inesorabilmente 'bocciato' e, qualunque sarà il destino della Buona Scuola, il suo sembra essere definitivamente segnato.