Vivo più che mai il dibattito in Parlamento intorno alla questione pensione anticipata a partire dai 62 anni d'età, in Commissione lavoro sia alla Camera che al Senato pare esserci un'ampia condivisione sui decreti 857 di Damiano e sul recente ddl 1941 firmato Sacconi. Una soluzione sostenibile affinché reggano le finanze pubbliche nel lungo termine e allo stesso tempo si aiutino i giovani a trovare lavoro, e i precoci e gli esodati ad accedere alla pensione vicina. Padoan, in una nota diffusa dalle principali agenzie di stampa, ha infatti annunciato l'impegno del Governo in questa direzione.

Ultime novità su pensione anticipata a 62 anni +35 di contributi: addio tredicesima?

L'obiettivo dei due decreti sarebbe di fondo quello di dare maggiore flessibilità alla rigida Riforma Fornero permettendo ai lavoratori di poter uscire a 62 anni d'età e 35 di contributi a fronte di una decurtazione pari al 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 attualmente richiesti. I decreti potrebbero tornare utili alla risoluzione di molti nodi ancora irrisolti come: la questione degli esodati, sono circa 50mila i lavoratori che ancora senza reddito e senza aver raggiunto i requisiti pensionistici chiedono tutele, e quella dei lavoratori precoci che pur avendo iniziato a lavorare presto e avendo alle spalle decenni di contributi non raggiungono i requisiti anagrafici per accedere alla pensione.

In Parlamento si sta anche valutando la possibilità di concedere il prepensionamento con 41 anni di contributi slegati dall'età anagrafica, ma al momento la proposta di pensione anticipata a 62 anni d'età permetterebbe già, qualora i decreti fossero approvati, di abbassare l'asticella anagrafica stabilita dalla Legge Fornero di 4 anni a fronte di decurtazioni sull'assegno pensionistico finale.

Il Governo starebbe valutando dunque di concedere maggiore flessibilità in uscita attraverso misure di pensione anticipata, 4 anni prima rispetto all'età standard, in cambio di una mensilità per ogni anno. Come si legge su PensioniOggi.it la decurtazione su una pensione di euro 19.500 euro lordi potrebbe tradursi in 1.500 euro in meno l'anno, quindi il pensionato per poter andare in pensione prima dovrebbe rinunciare alla sua tredicesima. Voi cosa ne pensate, sareste disposti a tale decurtazione pur di lasciare in anticipo il posto di lavoro?