Proseguono senza sosta i dibattiti intorno al tema pensione anticipata e prepensionamento, la spinosa questione della flessibilità è divenuta centrale specie dopo l'audizione di Tito Boeri tenutasi davanti alla Camera dei deputati lo scorso 10/6. Da quel giorno si sono intensificate le dichiarazioni sui principali quotidiani di alcuni importanti esponenti politici, tra questi anche Zanetti, che hanno voluto dire la loro sulle misure ancora al vaglio del Governo. Se da un lato il Presidente Inps ha elencato le ingenti spese a cui andrebbero incontro le casse statali qualora si approvassero misure a favore dell'uscita anticipata, precisando che l'unica via percorribile per concedere la flessibilità resterebbe l'uscita col ricalcolo contributivo, dall'altra vi è Damiano che resta fermamente convinto della bontà del ddl 857 presentato in Commissione Lavoro.

Pensione anticipata ultime novità: Damiano sostiene la bontà del prepensionamento precoci

Stando alle ultime dichiarazioni di Damiano, fonti Ansa, il tavolo di confronto tenutosi tra Governo e sindacati lo scorso lunedì è stato il primo passo verso la giusta direzione, l'incontro del 15 giugno ha rappresentato secondo il Presidente della Commissione Lavoro l'inizio di un dialogo che proseguirà a luglio con l'obiettivo di cercare le soluzioni più idonee per riformare l'attuale rigida Riforma Fornero.

Damiano ricorda che anche Poletti si è detto favorevole ad inserire tra gli argomenti prioritari della prossima Legge di Stabilità quello inerente la flessibilità in uscita, dunque l'Inps, prosegue il presidente della Commissione Lavoro, non può liquidare le proposte di pensione anticipata e prepensionamento depositate solo perché troppo onerose.

A suo dire il ddl 857 che tutelerebbe anche i precoci concedendo la Quota 41 oltreché l'uscita a 62 anni più 35 di contributi a fronte di una penalizzazione, potrebbe davvero essere la panacea per i pensionandi ma anche per i giovani. I primi potrebbero finalmente accedere all'agognata pensione senza vedersi ridurre l'assegno di circa un terzo, come prevedrebbe invece il ricalcolo col metodo contributivo, i giovani grazie alla flessibilità e al turnover riuscirebbero finalmente ad accedere al mercato del lavoro.

Forse dopo tutto come sostiene Damiano, che qui parafrasiamo, ai meri calcoli matematici ogni tanto dovrebbe seguire una scelta politica sociale e lungimirante, riuscirà il Governo Renzi per una volta a procedere in questa direzione?