"La Grecia è stata flessibile per lungo tempo sulla riforma delle Pensioni, disposta a smantellare gli incentivi per il pensionamento precoce e a procedere con la fusione dei fondi pensione. Questo è ciò che è ancora sul tavolo" ha dichiarato un portavoce del Governo ellenico, sottolineando come l'esecutivo sta lavorando molto intensamente sul punto, avendo fatto delle proposte che vanno verso un irrigidimento dei requisiti di uscita dal lavoro ai negoziatori internazionali. Il Paese resta sull'orlo del default a causa delle forti difficoltà nell'ottemperare le prossime rate in scadenza dei propri creditori, ma l'esito della vicenda appare tutt'altro che scontatom visto che nelle scorse settimane il Paese ha mandato segnali alterni e discontinui a tal riguardo.

Riforma della previdenza ellenica, Tsipras pronto a delle concessioni

Stante la situazione, sembra sempre più probabile un nuovo intervento di austerity nella previdenza del Paese. Il problema è che la soluzione di compromesso deve realizzarsi entro breve tempo, mentre negli scorsi giorni il Ministro dell'economia Yanis Varoufakis aveva affermato che in caso di fondi non sufficienti per gestire tutte le operazioni in scadenza, si sarebbe data priorità al pagamento di pensioni e stipendi pubblici. Fatto sta che l'ora della verità sembra avvicinarsi inesorabilmente, tanto che gli sforzi di negoziazione hanno avuto un'improvvisa accelerazione nelle ultime ore.

Grecia, dopo l'annuncio della stretta pensionistica Tsipras parla di piano realistico

"Abbiamo presentato un piano realistico per l'uscita dalla crisi. Un piano che se accettato dalle istituzioni, dai creditori e dai nostri partner europei, porrà fine allo scenario di divisioni in Europa". È la spiegazione fornita dal Premier Greco Alexis Tsipras in merito alla scelta di sacrificare il comparto delle pensioni, mentre in tutta evidenza resta il completo diniego di effettuare nuovi interventi sul campo del lavoro.

Ma secondo i creditori le proposte elleniche non risulterebbero ancora determinanti per uno sblocco della situazione: "i progressi del negoziato tra i creditori e le autorità greche sulle riforme che Atene deve portare avanti sono ancora considerati insufficienti" ha affermato Jeroen Dijsselbloem, alla testa dell'Eurogruppo.

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