La Riforma della Scuola, a tutt'oggi, manca di una parte essenziale che fa funzionare le segreterie e si occupa della vigilanza e dei laboratori scolastici di tutta Italia, il personale ATA che occupa i posti vacanti e disponibili ogni anno nelle istituzioni che si avvalgono del lavoro del personale precario. Una delle problematiche più volte evidenziate nella Riforma Scuola è l'assenza di un piano di assunzioni per il personale ATA, nonostante ci siano 18 mila posti vacanti (senza contare anche quelli disponibili); il Governo non si è fatto carico delle esigenze lavorative che riguardano il diritto e il fabbisogno presente nelle scuole di questo personale.

Per non parlare del fatto che la legge di stabilità ha previsto altri 2000 tagli per il personale ATA e il blocco totale delle supplenze di tecnici e amministrativi. Il prossimo anno in caso di malattie, gravidanze o assenze per assistenza a malati con legge 104 del personale in servizio non si effettuerà alcuna sostituzione perché le supplenze sono limitate alle scuole con meno di tre unità, cosa succederà con sempre minori unità di personale?

Confusione nelle scuole

Il caos nelle segreterie e nelle scuole la farà da padrone, se si pensa che da anni ormai i vari governi sono stati incuranti delle necessità delle segreterie, delle scuole e dei laboratori e hanno realizzato tagli al di fuori di ogni ragionevolezza.

Negli uffici con l'informatizzazione paventata prima da Brunetta e oggi da Renzi (che ha anche stanziato nuove somme per ridurre si dice i compiti del personale), di fatto i tecnici si sono sovraccaricati di ulteriori adempimenti non più cartacei ma informatici, eppure il Governo, piuttosto che assumere, ha preferito investire su ulteriori forme di informatizzazione.

Per non parlare poi della riduzione drastica imposta ai collaboratori scolastici, che oggi non riescono ad adempiere neanche ai compiti di vigilanza basilari per la sicurezza degli alunni.

I precari ATA attendono quanto meno che si formalizzi in realtà l'emendamento proposto di un piano straordinario di stabilizzazioni che esaurisca le graduatorie permanenti di cui all'art.

554 del D. L.vo 297/94, per dare certezze a tale personale della scuola pubblica che da anni vive nell'ansia, perché seppure non di ruolo, aveva contato sulla speranza di un incarico annuale ogni anno e invece si vede continuamente privato di ulteriori certezze e oggi pure di quello. Mercoledì 3 giugno si deciderà sull'allargamento del numero di stabilizzazioni a suddetto personale conformemente a quanto chiesto anche dalla sentenza europea del 24 novembre, che dispone l'assunzione dei precari con almeno 36 mesi di servizio.

In tal senso è stata anche avanzata l'ipotesi dell'istituzione di una Graduatoria Nazionale per procedere alla graduale assunzione del personale che ha i requisiti, ma si spera anche nel dietro front della drastica riduzione delle supplenze che permette a molte famiglie italiane che lavorano nella scuola di ottenere un valido aiuto annuale per sopravvivere e arrivare a fine mese prestando alle segreterie un servizio di cui hanno necessità in caso di assenza del personale in servizio.