Già avevano chiesto al governo di fare chiarezza sulla riforma pensioni, adesso gli industriali lanciano la riforma del welfare. Non solo il sistema delle Pensioni ma anche quello dei servizi attivi per il lavoro, per la formazione professionale per le politiche attive e gli ammortizzatori sociali per che resta senza lavoro ma anche misure per garantire a tutti il diritto alla salute. L'idea sul sistema previdenziale è quella di realizzare una piattaforma diversa da quella attuale in cui poter impiantare i nuovi contratti di lavoro nazionali.

Riforme e welfare, gli industriali al governo: modificare sistema previdenziale e ammortizzatori sociali

La proposta di Confindustria sulla riforma del welfare è stata lanciata dal presidente Giorgio Squinzi all'assemblea a Milano di Federchimica, mentre si attende nelle prossime ore la "proposta organica" del presidente dell'Inps Tito Boeri per la revisione del sistema pensionistico finalizzata all'inserimento di nuove forme di flessibilità per la pensione anticipata. Una proposta ad hoc è già nelle mani del premier Matteo Renzi, ha spiegato il leader degli industriali che auspica adesso "un confronto a breve - ha detto con tutte le parti interessate". Quindi anche i sindacati. "Il problema del welfare - ha detto il presidente di Confindustria - è uno dei più importanti che dobbiamo risolvere.

Se non troviamo il modo di renderlo sostenibile - ha sottolineato Giorgio Squinzi - sarà una catastrofe per il nostro paese".

Squinzi ha già inoltrato le proposte al premier e auspica un confronto

Confindustria "ha fatto una riflessione sul sistema del welfare - ha spiegato Squinzi - che include pensioni e sanità, è evidente che non sia più sostenibile.

Di fronte a un paese che non cresce - ha proseguito - vedo sempre più vicino quello scenario di cui mi aveva parlato un ex presidente dell'Inps: o cresciamo del 2% annuo - ha detto il leader degli industriali - o rischiamo il default dell'Inps stessa". E' a proposito di sostenibilità del sistema previdenziale si regista un nuovo intervento di Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale.

"La voce della spesa pubblica per le pensioni - ha detto - è l'unica ad aumentare in termini nominali dal 2009 al 2013 di circa il 9% questo perché la riforma pensioni Fornero riguarda solo - ha spiegato l'ex commissario straordinario per la spending review - chi è ancora al lavoro e non si è fatto - ha sottolineato Cottarelli - nulla per rendere le pensioni attuali più vicino ai contributi versati".