I sindacati hanno parlato molto chiaramente delle problematiche che la Riforma porterà nella Scuola e non sono stati ascoltati, ecco le criticità emerse secondo la Uil riguardo alla professione docente dopo il varo di questo decreto.

La problematica più grave riguarderà il super potere del dirigente, insieme con il sistema di valutazione del merito in cui è previsto l'intervento di studenti e genitori. Dalla Riforma potrebbero derivare possibili conseguenze in termini di riduzione delle tutele contrattuali, il precariato non è stato per nulla cancellato e molti di coloro che hanno diritto alla stabilizzazione non sono attualmente nel piano di assunzioni.

Suddivisione del piano di immissioni e nuove regole.

Il piano straordinario di immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2015-2016 prevede una prima tranche da settembre 2015 per coprire i posti vacanti, la scelta del posto per quest'anno rimarrà con il vecchio sistema.

Altri posti verranno istituiti nell'organico aggiuntivo dell'autonomia, per questi docenti l'assunzione avrà la decorrenza giuridica da settembre 2015, poi dal 1^ settembre 2016 questi insegnanti immessi in ruolo, con quelli in esubero e quelli che chiederanno il trasferimento verranno individuati dai dirigenti e resteranno nella scuola di destinazione per tre anni se dovesse cambiare il piano. Verranno assunti sia i vincitori che gli idonei del concorso 2012 che il personale delle Graduatorie ad esaurimento e si dovrà presentare la domanda per le province dove ci sono posti liberi. Gli abilitati di seconda fascia potranno partecipare al nuovo concorso sui posti disponibili, riguarderà 60 mila assunzioni dal 1 settembre 2016.

I contratti a termine avranno una durata massima dei tre anni, una legge introdotta dal Governo Renzi per uscire dal problema del superamento che già quest'anno è ampiamente superato, a decorrere dal 2016 si conteggerà la scadenza dei tre anni nonostante la violazione sia già in corso.

Ambiti territoriali per tutti i docenti dal 2016.

Gli ambiti territoriali verranno predisposti dal 1 settembre 2016 in ogni regione, i docenti rimangono nella sede di titolarità eccezion fatta per gli esuberi e coloro che fanno domanda di trasferimento. Sono i dirigenti scolastici a "sceglierli" per le singole scuole. Gli insegnanti secondo i sindacati diventano con questa Riforma tutti precari e perdono la titolarità nel tempo, può avvenire di dover cambiare scuola ogni qualvolta si decida di modificare il piano triennale.

La retribuzione accessoria non è più un diritto sacrosanto del dipendente ma sarà distribuita 'per merito', decisa dal dirigente scolastico e dal Comitato di valutazione. Per i sindacati si tratta di un sistema di valutazione "al contrario", con gli studenti e i genitori che premiano i migliori docenti, non avviene in nessun paese europeo hanno dichiarato.