In questi ultimi giorni è stato pubblicato il bando che dovrebbe definire le scadenze e le tempistiche per il piano straordinario di immissioni in ruolo 2015, punto di forza della riforma Scuola Renzi. Grande attenzione c'è soprattutto per la cosiddetta Fase C, quella che riguarderà circa 55mila docenti e che viene determinata sulla base dell'istituzione e del rafforzamento dell'organico potenziato. Si tratta, infatti, di personale che andrà a rinforzare l'offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche e il numero di docenti richiesto sarà connesso al cosiddetto nuovo POF triennale che andrà elaborato dai presidi e dai collegi entro il 2016-2017.
La tempistica, però, è molto stretta: affinché tutto sia pronto per l'anno scolastico 2016-2017, i Collegi dei docenti dovranno deliberare sulla necessità di posti all'interno della propria scuola in un tempo previsto tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre.
La riforma scuola Renzi prevede che le varie scuole si esprimano intorno alle tipologie di attività che si intende potenziare, ma sulla base di indicazioni che sono state chiarite all'interno della legge sulla "Buona scuola". Una volta effettuato questo passaggio e una volta giunte le richieste da parte delle istituzioni scolastiche, il Miur darà disponibilità agli USR e così verranno attivate le nuove cattedre per il potenziamento, le quali giuridicamente saranno stabilite già nel 2015 ma diverranno effettive soltanto a partire dal 2016-2017.
Riforma scuola: il caos sulla Fase C delle immissioni in ruolo 2015
Un'altra questione piuttosto importante dal punto di vista tecnico-organizzativo è la questione degli esoneri per i collaboratori del dirigente scolastico: si tratta di una questione che è subordinata alla riforma scuola Renzi e al piano di immissioni in ruolo 2015, dal momento che gli esoneri possono essere stabiliti soltanto dopo che vi sia stato l'avvio dell'organico di potenziamento.
La questione è chiara e riguarda la tempistica: se la Fase C (dunque, l'organico di potenziamento) non verrà stabilito prima di settembre-ottobre (ed è una stima molto ottimistica), come avverrà la gestione degli istituti e soprattutto di quelli in reggenze e distanti dalle sedi centrali? È chiaro come la legge faccia acqua da tutte le parti.
Intanto, molte istituzioni scolastiche non sono pronte dal punto di vista tecnico a fare un preventivo non soltanto formativo ma anche organizzativo per i successivi tre anni: il rischio serio è che la macchina del piano straordinario di immissioni in ruolo 2015 si blocchi ancor prima di partire.
Le contraddizioni, insomma, sono molte, i sindacati, intanto, hanno deciso di adire le vie legali in maniera congiunta per le incostituzionalità della riforma scuola 2015 e del piano di immissioni in ruolo 2015 con la mobilità obbligatoria. Al centro anche la questione delle deleghe troppo ampie date al governo, che limitano la libertà democratica del Parlamento. In poche parole: l'anno scolastico 2015-2016 inizierà nella confusione più totale.
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