Cominciano ad essere diffusi i primi comunicati riguardanti l'incontro tra sindacati e Miur intorno alle regole per il piano straordinario di immissioni in ruolo 2015: si attende soltanto la pubblicazione di un DDG con il "bando" per il piano assunzioni. Le regole a cui si sta pensando sono da analizzare con attenzione, ma le polemiche sono già tantissime: alcune associazioni parlano di "deportazione di massa" ed il motivo è semplicissimo, la maggior parte dei docenti destinatari di questo piano sarà costretto a fare domande su tutto il territorio nazionale e ad essere immesso in ruolo d'ufficio senza possibilità di rifiutare.

Secondo alcune associazioni, si tratta della traduzione dell'autoritarismo di Renzi e del Jobs Act sulla questione della Scuola: chi non presenterà domanda o rifiuterà la provincia assegnata sarà espunto dal piano di assunzioni. Resta così il grande "mistero" di quale sarà il destino di questi insegnanti che, di fatto, rimarranno nelle GaE. Si valuta anche la possibilità di ricorsi proprio sulla questione della mobilità obbligatoria: si tratta di una generazioni di docenti che hanno un'età compresa spesso tra i 40 e i 50 anni, quali saranno i costi sociali ed esistenziali di un piano del genere? Intanto, ecco un'analisi di quanto si prevede per il piano straordinario di immissioni in ruolo per il 2015-2016.

Le regole delle immissioni in ruolo 2015-2016

Ecco quali sono le regole e le criticità del piano straordinario di immissioni in ruolo 2015-2016:

  • i docenti devono produrre un'istanza volontaria tramite il portale Polis a partire dal 28 luglio 2015 e fino al 14 agosto 2015, alle ore 14.00;
  • i docenti del piano straordinario dovranno presentare una domanda all'interno della quale si specifica che la priorità è per tutte le provincie d'Italia - la domanda è volontaria, ma la non presentazione apre uno scenario che non è stato ancora discusso, si dà evidentemente per scontato che la facciano tutti
  • gli aspiranti docenti delle fasi B e C saranno assunti sulla base del punteggio più alto;
  • gli aspiranti insegnanti che sono presenti in più graduatorie differenti non potranno scegliere la "preferita", sarà invece un calcolo sistemico a determinare quale sarà la provincia;
  • gli aspiranti docenti che non dovessero accettare la proposta di assunzione in una determinata provincia (scelta dal "sistema") perdono ogni possibilità di assunzione per qualsiasi graduatoria;
  • gli aspiranti insegnanti che non faranno domanda volontaria o che avranno rifiutato la proposta di assunzione restano in GaE: ma quale sarà il destino di queste graduatorie e di questi insegnanti? Lasciare senza risposta il quesito potrebbe essere un'aperta strategia del governo Renzi, secondo alcune associazioni in questo modo si spinge ad accettare qualsiasi provincia: si gioca sul bisogno di lavorare di molti insegnanti

È tutto con le ultime notizie sul piano di immissioni in ruolo 2015 e sulle criticità della riforma scuola Renzi. Per ricevere aggiornamenti, basta cliccare su "Segui" in alto poco sopra il titolo dell'articolo.