Hanno poco da gioire i pensionandi che, negli ultimi mesi,hanno sperato nell’approvazione delle proposteper la pensione anticipata più apprezzate: la quota 100, la quota 41 ei pensionamenti flessibili. Dopo labocciatura desumibile dalle dichiarazioni, ieri l’ennesimo no dall’Inps è giunto direttamente dalpresidente Tito Boeri che, nel corsodella relazione annuale, ha annunciato la “sua” idea di riforma Pensioni 2015. Una soluzione che, a caldo, ha subito divisoanche la maggioranza che sostiene il governoRenzi: Scelta Civica ed ex montiani strenui sostenitori, minoranza PD indisaccordo.

Quali sono le ultime novitàdal cantiere della previdenza?

Volete la pensioneanticipata? Prendetevela col contributivo

La ricetta di TitoBoeri è molto lineare: per favorire l’uscita anticipata dei lavoratoribisogna spalmare il montante di contributi accumulato su più anni, tenendoconto dell’aspettativa di vita. In poche parole è il lavoratore che paga laflessibilità, accettando un assegno più basso pur di godere della pensione. Ilche, almeno in linea di principio, non sarebbe uno scandalo se non fosse chegran parte dei lavoratori che andranno in pensione quest’anno o nei prossimivedono calcolato l’assegno INPS ancora con il sistema misto, decisamente piùgeneroso rispetto a quanto accadrà alle nuove generazioni che si vedrannocorrisposta la pensione interamente contributiva.

In soldoni, il prepensionamento con il contributivo purorischia di costare al lavoratore dal 20% al 30% del totale di quantopercepirebbe. Decisamente troppo per chi, pur con il sistema misto, nonprenderebbe di certo una pensione paragonabile ad un ex parlamentare qualunque.

Reddito minimo epensione anticipata per uscire dal pantano: no a quota 100 e pensioniflessibili

Boeri, nella suaproposta articolata in 5 punti, ha anche rilanciato il tema del reddito minimo da finanziare, però, conla fiscalità generale e non con i contributi INPS, così da sancire piùmarcatamente la differenza tra previdenza ed assistenza.

Le soluzioni per il pensionamento anticipato quota 100, quota 41 e pensionamentiflessibili sono secondo l’economista bocconiano troppo “vicine” allavecchia pensione di anzianità e, di conseguenza, insostenibili. Da valutare,invece, un assegno per i disoccupati over 55 che, purtroppo, sono i lavoratoricon più difficoltà a ricollocarsi dopo aver perso l’impiego.

Quella di Boeri è solo una proposta: non è chiaramente l’Inpsa decidere sulla riforma pensioni maindubbia è la moral suasion che puòesercitare. Non resta che assistere ancora alla partita infinita del cantieredella previdenza.