"Poletti ha promesso un tavolo, ma ancora non è arrivata nessuna convocazione: il Governo ci dica se vuole cambiare davvero la Monti Fornero" spiega la leader della Cgil Vera Lamonica, sottolineando come "non più rinviabile la soluzione della questione esodati". A quattro anni dalla legge Fornero i cittadini rimasti bloccati in una sorta di stallo al di fuori delle tutele previdenziali sono ancora in attesa di una misura strutturale, mentre i processi di tutela avviata per salvaguardia parlamentare o tramite misure ad hoc rimangono tutt'ora insufficienti.

Se ciò ancora non bastasse, Lamonica sottolinea anche come appaia paradossale che sulle necessità di tutela la politica abbia adottato anche una politica attendista: "le risorse non sono state utilizzate tutte, impegnate sì ma non utilizzate. Sarebbe quindi il caso che si tirino fuori i dati e ci dicano quante risorse rimangono da quelle impegnate".

Riforma previdenziale, i sindacati alzano le barriere contro le ipotesi di ricalcolo contributivo delle mensilità erogate con provvedimenti di flessibilità

"La Uil ritiene assolutamente necessario reintrodurre la flessibilità di accesso alla pensione" spiega il sindacato in una nota, specificando però come "l'ipotesi avanzata recentemente dal Presidente dell'Inps di introdurre tale flessibilità applicando totalmente il sistema contributivo sia profondamente sbagliata e iniqua".

Secondo la Uil, il calcolo svolto dall'istituto di previdenza sarebbe "sterile", nonché svolto "senza tenere conto della reale situazione dei singoli lavoratori". Sebbene il Presidente Boeri parli di tagli che non dovrebbero eccedere al massimo un decimo della mensilità pensionistica, i sindacati evidenziano come in alcuni casi specifici il lavoratore potrebbe arrivare a perdere oltre un terzo del proprio assegno Inps.

Una penalizzazione che risulterebbe troppo onerosa e che vanificherebbe il senso della misura di tutela previdenziale, anche perché potrebbe costringere lo Stato ad intervenire nuovamente nei confronti del pensionato con misure nuove misure di welfare.

Per le pensioni si attende ora la decisione del Governo: occhi puntati sulla legge di stabilità

Stante la situazione, le tensioni sul tema della previdenza sembrano destinate a permanere ancora, perlomeno fino a quando il Governo non avrà deciso in via definitiva quale misura di flessibilità adottare. Gli occhi dei lavoratori e delle parti sociali restano puntati sulla prossima legge di stabilità, all'interno della quale l'esecutivo ha promesso di inserire delle nuove misure di pensionamento anticipato. Ma a preoccupare maggiormente restano le possibili opzioni di uscita, perché la paura di molti è che il compromesso raggiunto tra le esigenze di tenuta dei conti e quelle di tutela dei lavoratori possano risultare al ribasso per quest'ultimi.

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