Arrivano attraverso la pubblicazione e diffusione di una nota predisposta dall'Inps le informazioni relative alla gestione dei conguagli di agosto per i pensionati che hanno effettuato l'invio dei modelli 730 in ritardo. A mettere in dubbio la platea di chi ha già ottenuto la quiescenza è stato il mancato riporto dei conguagli nel cedolino relativo al mese di agosto, così come doveva essere previsto per coloro che hanno presentato la dichiarazione 2015 relativa ai redditi maturati nel 2014. La vicenda ha creato non solo sorpresa, ma anche moltissimi dubbi in coloro che essendo in possesso del Pin per accedere al sito dell'Inps, hanno riscontrato l'anomalia.

Secondo le spiegazioni fornite dall'istituto di previdenza, la compensazione di crediti e debiti risultava mancante per una situazione di criticità che si è venuta a creare con la sperimentazione del modello 730 precompilato, a cui sono seguite le proroghe relative all'ultimo termine utile per la consegna. L'Inps ha però assicurato di aver contestualmente avviato delle procedure di urgenza, con le quali si porrà soluzione alla vicenda.

Conguagli Inps, ecco come saranno effettuati sulla base della data di presentazione della dichiarazione

Stante la situazione, i conguagli verranno effettuati in modo diversificato a seconda della scadenza entro cui è stata effettuata la consegna della dichiarazione.

Per coloro che hanno fatto pervenire il modello entro il 30 giugno 2015, il rateo pensionistico ingloberà già i conguagli relativi alla documentazione fiscale consegnata. Diverso è invece il caso di coloro che hanno beneficiato del posticipo nella presentazione del 730: in questo caso, chi ha superato la scadenza appena indicata si vedrà pervenire i conguagli a debito a partire dal prossimo mese di settembre 2015.

L'Inps ha inoltre colto l'occasione della nota per confermare che gli aventi diritto si vedranno accreditare nel mese di agosto anche il cosiddetto bonus istat, legato alle mancate rivalutazioni dell'inflazione relative al biennio 2012 - 2013, così come previsto dal Dl pensioni appena approvato in Parlamento. In questo modo, il Governo darà esecuzione alla decisione presa dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 70/2015.

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