Niente correttivi alla Legge Fornero ma modifica radicale all'età pensionabile che ormai è strutturalmente troppo elevata: questo il pensiero espresso ieri da Giorgio Airaudo, deputato di Sel, che parlando del percorso di riassetto della previdenza ha fatto esplicito riferimento al caso pensioni lavoratori precoci e alla tragedia di oltre mezzo milione di over 50 rimasti senza impiego né diritto alla quiescenza previdenziale. Diversa la posizione espressa dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che dopo aver ribadito il proprio no al contributivo è tornato a 'sponsorizzare' con rinnovato vigore la soluzione delle quote 'ritenute un mezzo per ammodernare l'intera macchina previdenziale'. Il membro dell'area Dem del PD è anche tornato a parlare della posizione assunta in questa vicenda dal ministro Poletti, che ha già sottolineato come sia indispensabile per il governo intervenire con una riconfigurazione del sistema Fornero. Sulle 'promesse' di Poletti però non è più possibile fare affidamento (troppe volte il responsabile del Welfare si è defilato dal dibattito), al momento tutti i riflettori sono dunque puntati su Tito Boeri che a breve parlerà presso la Camera dei Deputati.

Novità pensioni lavoratori precoci e Legge Fornero: Poletti promette, Damiano esige, grande attesa per l'intervento di Boeri

'In Italia abbiamo una situazione drammatica per mezzo milione di over 50 rimasti disoccupati e non ricollocabili. Orientarsi sulla flessibilità non è la giusta soluzione, occorre distinguere i diversi lavori. Ci sono lavori che possono essere svolti fino a 67 anni, mentre ce ne sono altri che non è umanamente possibile né produttivo continuare a fare fino a quell'età. La soluzione quindi è abbassare l'età pensionabile prevista dalla Legge Fornero e rimettere in equilibrio il rapporto tra pilastro pubblico e pilastro privato della previdenza': così si è espresso Giorgio Airaudo parlando di previdenza e Pensioni e toccando indirettamente il caso pensioni lavoratori precoci. Un programma questo che trova solo parzialmente d'accordo Cesare Damiano, che punta su Quota 97 e Quota 41: 'Si tratta di due misure di modernizzazione del sistema che combatterebbero le nuove povertà e favorirebbero, con il turnover, l'occupazione dei giovani'.



Indicazioni decisive sulla via che si deciderà intraprendere - sia sul caso pensioni lavoratori precoci che su altre vertenze - giungeranno comunque quest'oggi a margine dell'intervento di Tito Boeri in Parlamento. Chiamato ad esporre la canonica relazione annuale fornita dall'Inps, Boeri presenterà anche il programma di riassetto del sistema previdenziale, un pull di proposte intorno al quale c'è grande attesa. Stando a quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, Boeri avrebbe tenuto una serie di incontri con gli organismi preposti alla vigilanza, quindi MEF di Padoan e Ministero del Lavoro retto da Poletti, ed in seguito a colloqui e riunioni sarebbero emerse alcune decise posizioni. No a Quota 100 o alla proposta Damiano (uscita a 62 anni più un minimo di 35 di contributi), si all'estensione dell'opzione contributivo a tutti con conseguente possibile proroga del meccanismo per le lavoratrici donne. A tutto questo Boeri dovrebbe affiancare un programma di 'aiuti' per gli over 55 rimasti senza impiego né diritto al trattamento previdenziale, una sorta di reddito di cittadinanza intorno al quale però esiste ancora il più assoluto riserbo. Ecco il link per seguire sul sito della Camera l'intervento di Boeri previsto per le ore 11.00 di oggi, giorno 8 luglio 2015: http://webtv.camera.it/evento/8148.