Non vogliamo scoprire l'acqua calda, non vogliamo parlarvi dell'uovo di Colombo, non vogliamo dirvi che il web è diventato un potente mezzo di comunicazione, sarebbe troppo semplice, ma dirvi che il web ed i "social" comunque stanno diventando il canale prediletto per le proprie rivendicazioni in materia pensionistica, non ci sembra poi tanto banale.

Le ultime novità sulle pensioni ci rivelano che sul tema previdenziale ogni giorno si succedono riflessioni, ipotesi, proposte, dichiarazioni di personaggi più o meno illustri, sulla questione della flessibilità in uscita e delle possibili modifiche alla legge Fornero del governo Monti del dicembre 2011, senza che a queste seguano fatti concreti.

A tal proposito vi dobbiamo segnalare alcune iniziative di gruppi interessati al tema pensionistico che proprio su Facebook hanno intrapreso le loro battaglie e le loro rivendicazioni. Lo scopo, siano essi lavoratori precoci a tutela dei propri diritti, siano essi gli ultra 55enni che rivendicano i contributi versati e siano essi i gruppi legati all'opzione donna che chiedono la proroga al 2018, è sempre lo stesso: difendere i propri diritti per una equa e giusta serenità previdenziale.

Vediamo come e cosa chiedono i precoci, le donne e gli ultra 55enni via web

I primi, (lavoratori precoci ) tramite il web, chiedono al Governo l'approvazione del ddl 857, primo firmatario Cesare Damiano, che permetterebbe loro di poter accedere alla pensione senza penalizzazioni e senza limite d'età con i 41 anni di contributi versati.

I secondi ( gli ultra 55enni disoccupati), chiedono l'applicazione delle norme in uso in Inghilterra che prevodono la restituzione, dopo i 55 anni, dei contributi versati, per essere liberi di decidere il proprio futuro. A tal proposito hanno via facebook lanciato una petizione con raccolta di firme da inviare all'esecutivo.

I terzi(opzione donna) chiedono la proroga del loro beneficio donna fino al 2018. Anche in questo caso il "paladino" Cesare Damiano si è schierato dalla loro parte sostenendo la richiesta, dal momento che le lavoratrici, pur di godersi famiglia e nipotini, sono intenzionate a lasciare "sul campo" una fetta di pensione. Si dimostrerà il web anche per loro, quel potente mezzo di comunicazione e di persuasione per la rivendicazione dei propri diritti?

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