Da Susanna Camusso a Carmelo Barbagallo passando per Annamaria Furlan: i tre leader di Cgil, Uil e Cisl hanno subito detto no alle ipotesi di riforma Pensioni illustrate ieri al Parlamento dal presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale. Sottolineando che attualmente il sistema previdenziale italiano risulta tra i "più sostenibili d'Euopa", il segretario generale della Cisl ha ribadito che sono necessari nuovi criteri più flessibili per accedere in anticipo al trattamento pensionistico per dare ai lavoratori nuove possibilità di scelta sulla pensione anticipata, ma anche per consentire di poter risolvere al meglio i problemi di numerose aziende in crisi e nello stesso tempo per offrire ai giovani, con le "gambe tagliate" dalla crisi economica, nuove opportunità di lavoro.

Riforma pensioni: il no di Cgil, Cisl e Uil al piano Boeri

Per discutere di questo, secondo la leader della Cisl, è necessario che l'esecutivo convochi le parti sociali a Palazzo Chigi, "per individuare insieme - ha sottolineato la dirigente sindacale dopo le novità annunciate da Boeri - una soluzione che tenga in equilibrio i conti previdenziali e le ragioni dell'equità sociale". Bocciate anche dal segretario della Cgil le proposte di Boeri in particolare sul ricalcolo contributivo. Secondo Susanna Camusso le soluzioni prospettate da Boeri determinerebbero tagli del 30 o del 35% sulle pensioni più povere, a quanto pare quelle medie, e non soltanto sulle pensioni alte, le cosiddette pensioni d'oro.

Previdenza, i sindacati: basta penalità per i pensionati

Secondo la dirigente sindacale fa della povertà un tema centrale per la riforma pensioni ma presenta proposte che "determinano - secondo il sindacato rosso - ulteriore povertà". "Chi va via dal lavoro - ha detto il leader della Uil contestando le proposte del presidente Inps - deve uscire con tutto ciò che si è costituito, contributivo e retributivo, senza penalizzazioni".

Il sindacalista, che ha soprannominato Boeri "ministro della Povertà", ha sottolineato che la richiesta di nuove forme di pensione anticipata per fare il turnover nelle aziende e creare nuovo lavoro per i giovani "arriva proprio dagli imprenditori". Dello stesso avviso l'Ugl secondo cui non è compito di Boeri ma di Poletti e del governo decidere sulla riforma pensioni nell'ambito di un confronto che sia aperto a tutte le organizzazioni sindacali.