Mentre si attende per oggi 8 luglio la presentazione della proposta di riforma pensioni Renzi da parte di Tito Boeri, il neopresidente dell'Inps, i sindacati sono tornati a farsi sentire e a chiedere un incontro con il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sul tema della previdenza. Il governo Renzi aveva annunciato in primavera che il mese di giugno sarebbe stato quello decisivo per la riforma del sistema pensionistico ed invece ci troviamo a luglio inoltrato e nessuna proposta ufficiale è arrivata dall'esecutivo. Sul tema delle Pensioni, la strategia di Renzi è sempre stata molto "prudente": da un lato sente l'esigenza di intervenire - lo chiede il paese e la minoranza dem del PD; dall'altro comprende che l'Unione Europea non vede di buon occhio alcuna spesa aggiuntiva sulla materia previdenziale.

E così, nella discussione che rischia di arenarsi, le ultime notizie raccontano come siano tornati a farsi sentire Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro, e i sindacati dei pensionati CGIL, CISL e UIL.

La Quota 100 e le ultime notizie sulla riforma pensioni Renzi

Cesare Damiano sta cercando di cavalcare l'onda "democratica" che arriva dalla Grecia di Tsipras. Le ultime notizie rivelano che, negli ultimi giorni, è intervenuto più volte a sottolineare come il governo ellenico abbia fatto bene a rifiutare gli accordi che prevedevano una riforma delle pensioni del tutto simile alla legge Fornero. La contro-proposta di Tsipras era stata piuttosto chiara: un innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni, ma in maniera graduale e non prima del 2022.

Secondo Damiano, il rigore e l'austerità dell'Europa sono troppo pesanti e bisognerebbe stemperarli: i sindacati comunque hanno sottolineato come il governo Renzi e il PD (di cui fa parte, ovviamente, lo stesso Damiano) siano stati i soggetti politici che, per eccellenza, hanno seguito le indicazioni europee sull'austerità e il rigore.

Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera rilancia le sue proposte, le oramai conosciutissime Quota 97 e Quota 100, ma sembra oramai chiaro che non saranno tenute in conto a causa degli eccessivi costi (rispettivamente 8,5 e 10 miliardi di euro) e soprattutto a causa della UE che non vede di buon occhio ritocchi di questo tipo alla Fornero.

I sindacati e la riforma pensioni Renzi, ultime news 08-07

Le ultime notizie raccontano anche che i sindacati sono tornati a farsi sentire. Da un lato, CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro con i parlamentari per discutere del blocco delle rivalutazioni delle pensioni, dall'altro sono riusciti ad ottenere un incontro ufficiale con il Ministro Poletti per il 16 luglio. Sul tavolo delle trattative, tutte le questioni riguardanti la riforma pensioni Renzi per il 2015: i rimborsi effettuati e soprattutto i rimborsi da effettuare ancora, le modifiche da apportare alla legge Fornero e, infine, la rivalutazione delle pensioni sulla base dell'indice dell'inflazione. Sullo sfonda resta la figura di Tito Boeri e del suo "contributivo": non è più un segreto per nessuno che il governo Renzi guardi con interesse a questa proposta.

Se poi anche la UE dovesse concordare, è chiaro come potrebbe essere quella la linea che l'esecutivo intende seguire ed inserire all'interno della legge di stabilità in autunno.

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