Per come è stata messo in atto il piano di assunzioni di docenti, riguardo in special modo quelli appartenenti alle Gae, la sensazione diffusa è quella che si tratti di un ricatto. La Fase B del piano assunzionale implica la possibilità di accettare una cattedra a migliaia di chilometri da casa e questo, come ha scritto"Il Manifesto" in un articolo a firma di Roberto Ciccarelli, per un docente del Sud che non ha possibilità di ottenere un posto nella provincia di residenza per la mancanza di cattedre, è qualcosa di estremamente doloroso oltre che inaccettabile per i gravi dissesti familiari che recherebbe con sé.

Lasciare marito o moglie con figli per prendere un posto lontano da casa con uno stipendio non adeguato alle rinnovate esigenze quando invece può esserci più di un modo per evitare l'emigrazione forzata.

Sfortuna o calcolo diabolico?

La Fase B del piano assunzionale della Buona Scuola è considerata la più sfortunata non solo perché implica l'allontanamento da casa, ma anche per stessa ammissione del Miur. Lo riporta sempre Orizzonte Scuola in un articolo in cui si dice che da Viale Trastevere si stanno cercando delle soluzioni. Questo non ha rassicurato granché i docenti perché nelle stesse Faq pubblicate dal Miur non c'è chiarezza su troppi punti. Nel frattempo il piano rischia di naufragare perché a questo ritmo le domande presentate saranno 30 mila in luogo delle 80 mila circa attese dal Miur.

E in questa fase il Sud rischia di perdere più di tutti.

Recidivi

Ma quel che è peggio è che i posti al Sud ci sono, come rivela un articolo di Orizzonte Scuola. La rivista specializzata on line afferma di aver sentito telefonicamente un precario che ieri ha fatto parte di una delegazione di docenti precari delle Gae presentatasi ad un incontro con il Miur per chiedere una deroga al comma 100.

Salvo Altadonna, questo il nome del precario sentito da OS, recriminava in particolare sulla mancata trasformazione da organico di fatto in organico di diritto. Alla domanda sul perché ciò non fosse stato fatto ha detto che la colpa è del Mef e della sua mancata autorizzazione. Quanto affermato, oltre che grave, da ragione a tanti docenti meridionali che ben conoscono la situazione nel mezzogiorno.