Difficile fare i conti esatti a poche ore dal termine della presentazione delle domande di partecipazione al piano straordinario di assunzioni. Dal Miur arrivano i numeri che vorrebbero nel 50% di percentuale le domande presentate. Sono circa 30 mila sulle 70/80 mila previste. La difficoltà di censimento dei posti vacanti e disponibili è anche figlia di una politica del Miur quantomeno dubbia. I precari non si sono fidati e hanno deciso di non presentare la domanda preferendo attendere la roulette delle supplenze che, come da nota prot. 25141 del 10 agosto, dovranno essere assegnate entro l'8 di settembre, avendo acquisito la consapevolezza che potrebbero entrare di ruolo entro i prossimi tre anni.

Il contentino

Il piano rischia di fallire e adesso, da Viale Trastevere, si cerca di correre ai ripari dispensando qua e là ora un monito che sa di minaccia, determinato da un presunto rischio di non ottenere il ruolo per almeno 6 anni, corredandolo di un contentino a cura del segretario Faraone. Arriva una mezza ammissione di consentire la scelta della provincia di residenza per la Fase C del potenziamento. Ci stanno lavorando, come ha dichiarato sulle pagine di Orizzonte Scuola. Ma ancora non basta per far cadere in trappola i docenti più avveduti che rimangono nelle retrovie col dito ben retratto dal Pc. Evidentemente, con questa mossa si tenta di dare una accelerata alle domande per fronteggiare l'azione di boicottaggio che rischia di mandare all'aria i piani governativi, concorso incluso per il quale si mormora già di spostamento a ottobre.

Il tam tam della rete riporta che entro il 10 ottobre potrebbero ancora dare procedura d'urgenza.

Nodi irrisolti

La notizia che era stato trovato un accordo sulle supplenze, grazie all'interpretazione della legge che consentiva di anticiparle rispetto alla presa di servizio da nomina in ruolo (nomina giuridica al 1 settembre ma che non costringe i docenti a lasciare la supplenza presa), aveva restituito tranquillità a molti di loro.

La conferma della prosecuzione dell'esistenza delle Gae anticipata da Max Bruschi prima e da Faraone poi, è da considerarsi come una vittoria per i precari ancora nelle Gae. Motivi di soddisfazione che non cancellano però del tutto la preoccupazione per gli sviluppi futuri. In agguato restano le famose 9 deleghe governative e la mobilità dei docenti di ruolo che partirà a febbraio 2016.

L'incertezza sull'effettiva disponibilità delle supplenze sta gravando anche su tutti gli abilitati della II fascia delle Graduatorie di Istituto che temono di veder sparigliare tutto da chi si trova nelle Gae.

Le speranze per chi è nelle Graduatorie di istituto

Ancora qualche giorno di attesa, probabilmente dopo ferragosto, per vedere da istanze on line un messaggio che consenta l'accesso per la scelta delle scuole nelle quali fare supplenza. In un primo momento il periodo di accesso al sito era previsto tra il 4 e il 19 agosto ma alcuni problemi tecnici, come scrive Orizzonte Scuola, ne hanno ritardato l'avvio. I docenti delle Graduatorie di Istituto sono i più penalizzati dalla riforma perché l'abilitazione conseguita non viene considerata titolo valido ai fini dell'immissione in ruolo e pertanto è comprensibile l'ansia con la quale seguono gli ultimi sviluppi. Fortunatamente, in alcune provincie è stata aumentata la dotazione dei posti sul sostegno e questo aumenta le chances di trovare una cattedra anche fino al 30 giugno del 2016.