La riforma del sistema previdenziale continua a figurare in cima alla lista dell’agenda politica pre pausa estiva. Fra le tante vertenze ancora irrisolte i casi Pensioni lavoratori precoci e opzione donna figurano fra i più urgenti e complessi da affrontare con le forze parlamentari che al riguardo potrebbero presto scrivere la pagina conclusiva. Ci riferiamo in particolare al caso di opzione donna, in merito al quale il fronte dei pareri favorevoli ad una risoluzione definitiva aumenta di giorno in giorno. L’ultimo autorevole ‘si’ è giunto dal ministro del lavoro Giuliano Poletti, che in merito al meeting in programma quest’oggi in Commissione Lavoro si è lasciato andare ad un tweet che ben poco spazio lascia all’immaginazione: ‘Opzione Donna, venerdì ci riproviamo, #lavoltabuona?’.

Se l’ultimo scoglio in questo caso sembra essere rappresentato dal parere di MEF e Ragioneria di Stato (l’INPS di Boeri ha già fatto sapere di essere disposto a rivedere l’interpretazione delle famosi circolari che hanno arbitrariamente ristretto i termini di fruizione dell’istituto) di più difficile lettura appare la situazione connessa alla vertenza dei lavoratori precoci, che tramite vari gruppi costituiti su Facebook continuano comunque a far sentire la propria voce. L’ultima in ordine di tempo ad essersi schierata dalla loro parte è stata Susanna Camusso, con il leader di CGIL ad aver ribadito il proprio si alla cosiddetta Quota 41.

Novità pensioni lavoratori precoci e Opzione Donna, Quota 41 e parere MEF-INPS: sono ore decisive, oggi #lavoltabuona?

Partendo dal caso di opzione donnabisogna dunque evidenziare il meeting che si terrà quest’oggi in Commissione Lavoro. Le ultime riunioni hanno lasciato la situazione presso che invariata come spiegato anche dal presidente della stessa Commissione Lavoro Cesare Damiano: ‘Venerdì (oggi, ndr.) bisognerà dare una valutazione politica oltre che tecnica sul tema dell’opzione donna.

C’e una divergenza di vedute tra ministero del Lavoro e INPS da una parte, oltre che i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, e Tesoro e Ragioneria dall’altra. Andremo avanti per vincere la nostra battaglia’. Il presidente INPSBoeri si è più volte detto disponibile a venire incontro alle esigenze delle lavoratrici che maturano i requisiti d’accesso quest’anno dicendosi favorevole ad autorizzare una diversa interpretazione delle circolari incriminate ma senza l’ok di MEF e Ragioneria di Stato l’istituto previdenziale continua ad avere le mani legate.

Un ok che lato risorse economiche non può non arrivare: ‘Ci risulta - ha concluso Damiano - che a fronte del miliardo e 684 milioni in dotazione al meccanismo dell’opzione donna siano stati spesi solo 707 milioni. Le coperture dunque ci sono’. Discorso diverso per il caso pensioni lavoratori precoci con i diretti interessati che continuano a portare avanti la propria lotta. L’obiettivo è noto, ovvero vedersi riconosciuta la Quota 41 contenuta nel ddl 857 a firma Damiano. Fra i gruppi più attivi su Facebook troviamo senz’altro la comunità ‘Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti’ che nei giorni scorsi ha indetto un invio di email di massa spedite niente meno che al premier Renzi.

Nel testo si possono leggere elencati i numerosi vantaggi derivanti da una misura del genere, in primis la possibilità per i diretti interessati di poter andare in pensione senza ‘la spada di Damocle’ rappresentata dal contributivo. Il gruppo, che di recente ha sfondato quota 4mila iscritti, ha chiesto e ottenuto anche il supporto della CGIL, con Susanna Camusso ad aver ufficialmente sposato (almeno a parole) la causa degli stessi lavoratori precoci: ‘Pensioni e quota 41 sono fra i temi da noi più sentiti. Su questo siamo d’accordo con la proposta dell’onorevole Damiano. Molto meno sulle penalizzazioni che il suo testo prevede’. A questo punto non resta che attendere.