Saranno disponibili sicuramente prima del prossimo Natale i 500 euro netti di bonus scuola previsto dalla riforma del Governo Renzi: fonti attendibili, fa sapere Il Messaggero di oggi, 20 settembre 2015, parlano di novembre o, addirittura, di ottobre.

Il Tesoro ha già dato l’ok allo stanziamento dei 381 milioni di euro necessari per assicurare il bonus a tutti i 762 mila docenti della Scuola italiana: l’importo, però, secondo quanto previsto dalla Buona scuola, dovrà servire ai prof per autofinanziare la propria preparazione culturale e, quindi, formativa.

Scuola, bonus 500 euro: ecco quali sono le spese ammissibili

Per questo motivo, i 500 euro non potranno essere spesi per finalità diverse: sono nell’elenco degli acquisti ammessi i libri, i corsi di aggiornamento e di lingua straniera, i biglietti di ingresso agli spettacoli teatrali, cinematografici e, in generale, tutto ciò che possa incrementare il bagaglio di competenze e di conoscenze dei docenti.

Tuttavia i tempi tecnici per l’elargizione della somma sono piuttosto stretti: i 500 euro consentiranno ai docenti italiani di avvicinare la media degli stipendi dei colleghi di tanti altri Paesi della Comunità europea. E poi, con il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale e la cattiva impressione che ha fatto finora la riforma scolastica di Renzi in parecchi ambiti dell’istruzione e delle assunzioni, il bonus scuola potrebbe mostrare qualche segnale di apertura.

Bonus scuola 2015/2016: i docenti non dovranno documentare le spese

Non che gli insegnanti si possano comprare con 500 euro. Ma velocizzare le operazioni dell’elargizione del contributo è vista dal governo come una buona occasione per calmare gli animi in vista dell’autunno caldo che attende la scuola. Per questo motivo, di sicuro non si attenderanno i tempi tecnici per poter bandire una gara pubblica, assegnare all’istituto finanziario vincente il compito di produrre le carte elettroniche e distribuirle.

Per questo anno scolastico è troppo tardi.

Di sicuro, il bonus scuola 2016/17 verrà distribuito in contanti, nello stipendio con accredito oppure con bonifico dedicato. In tal modo, non sarà possibile per i docenti rendicontare dettagliatamente se i 500 euro verranno spesi per spese “culturali” oppure per altre tipologie di acquisti.

Tale possibilità può essere resa automatica, con tanto di estratto conto, solo nel caso in cui si utilizzi una card dedicata, un po’ come avviene per le carte di credito o, meglio, le carte prepagate: pertanto per questa prima elargizione il governo chiuderà un occhio e i docenti non dovranno documentare le proprie spese.

Nell’anno scolastico 2016-17 l’introduzione della card permetterà di tracciare le transazioni e di poter vincolare i docenti ai loro doveri di autoformazione.