Il Fondo Pensione Agenti Professionisti di Assicurazione (FPA) è un Fondo con oltre 14000 iscritti (alla data del 31 Dicembre 2014) che eroga quasi 11000 Pensioni e che amministra un patrimonio di circa 800 milioni di euro. Un Fondo costituito da UNAPASS (Unione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione), SNA (Sindacato Nazionale Agenti) e ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione)
Il Ministero ha attivato la procedura di amministrazione straordinaria con un Decreto datato 27 Maggio ed il Commissario straordinario ha disposto la riduzione di tutte le prestazioni pensionistiche erogate con decorrenza settembre 2015.
Pertanto gli 11000 pensionati si sono visti recapitare una comunicazione dalla quale hanno appreso che l'ammontare dell'assegno bimestrale era stato decurtato in maniera consistente.Il 40% in meno.
Nella relazione del Bilancio di Esercizio 2014 del Fondo vengono evidenziati i diversi fattori che hanno causato il disavanzo.
Innanzitutto è evidente lo squilibrio anagrafico: su oltre 14000 iscritti oltre il 13% è ultrasessantenne, quindi prossimo alla pensione, mentre gli iscritti under 40 sono poco più di 1000, con una percentuale inferiore al 7,50%. Ciò comporta un aumento delle pensioni erogate a fronte di una riduzione delle contribuzioni. Infatti dalle tabelle riepilogative non sfugge che nel 2010 le pensioni erogate erano 9852 su 17078 iscritti, con un rapporto dei pensionati inferiore al 58%, mentre solo quatto anni dopo, alla fine del 2014, il numero delle pensioni erogate è aumentato di quasi 1000 a fronte della riduzione degli iscritti di quasi 3000 unità con un rapporto di pensionati pari al 76%.Tale squilibrio ha portato il Fondo ad "un consistente aumento della contribuzione che, di fatto, ha traslato sulle generazioni futurel’onere della ricapitalizzazione".
Altro aspetto messo in evidenza nella relazione di bilancio è l'aumento dell'imposta sostitutiva sul risultato di gestione all'aliquota del 20%, rispetto alla precedente dell'11,50%, disposta dalla legge di stabilità 2015 approvata dal governo Renzi il 23 dicembre 2014. Tale adeguamento normativa ha comportato un esborso di oltre 20,73 milioni di euro rispetto ai 5,38 milioni di euro dell'anno 2013.
La gestione del Fondo prevede investimenti obbligazionari in area Euro per il 70%, di cui oltre il 65% in Titoli di Stato ed il rimanente 30% viene investito in azioni mondiali, di cui quasi il 4% in fondi speculativi (hedge found).