Il primo altolà alla Buona Scuola arriva dal nord con la Regione Veneto che mette in pratica quanto annunciato qualche mese fa dall'assessore Elena Donazzan. La contestazione è che lede l'autonomia amministrativa, così come spiegato in un ricorso di sette pagine che contiene ben tre profili di incostituzionalità. Una Buona Scuola fallimentare anche per il senatore Mario Mauro dei Popolari che a Palazzo Madama aveva votato contro la sua approvazione. Il Veneto precede così l'altra Regione che aveva deciso di presentare una analoga mozione: la Puglia.

A seguire presto potrebbe aggiungersi la Regione Lombardia. Giorni contati dunque per la 107? Staremo a vedere, dicono i promotori, ricordando quanto tempo occorse per dichiarare l'incostituzionalità del blocco delle pensioni. Passarono 17 mesi (da novembre 2013 al marzo 2015) tra l'eccezione sollevata dalla regione Lombardia e la pronuncia dei giudici costituzionalisti.

I tre profili di incostituzionalità

Nel ricorso che la Regione Veneto affida alla propria avvocatura si contesta l'esproprio condotto ai danni della Regione in materia di offerta formativa dell'istruzione e formazione che la Costituzione le assegnava in via esclusiva. Il dimensionamento degli ambiti territoriali, parametrato sulla popolazione scolastica, il numero di scuole e le caratteristiche proprie delle aree regionali, passa al Ministero per il tramite degli Uffici Scolastici Regionali.

Ma in questo modo viene a crearsi confusione e sovrapposizione tra Ministero e Regione sulla competenza programmatoria. Inoltre si contesta il fatto che nella legge 107 siano presenti interferenze in gran numero, tutte in conflitto con le competenze esclusive in carico alla regione, nella disciplina e organizzazione dell'istruzione e della formazione professionale.

Le dichiarazioni di Luca Zaia

Il governatore Zaia esprime l'auspicio che la Consulta metta ordine nel caos normativo in tema di istruzione scolastica prodotto da una legge 107 frettolosamente messa in atto dal governo. Non c'è nessuna volontà di rimanere passivi a vedere l'affossamento di sistemi di istruzione e formazione che hanno sempre funzionato alla perfezione come in Veneto.

Zaia aggiunge che la sua regione spesso si è sostituita allo Stato laddove si è reso necessario investire per ottenere importanti risultati in fatto di qualità e inserimento occupazionale. Per questo motivo il Veneto presenta il ricorso contro la Buona Scuola, mentre l'informazione nazionale apre alla verità sulle menzogne che vogliono la fine del precariato nella scuola.