La cronaca del giorno dopo dell'avvio della Fase B del piano di assunzioni, nelle pagine della stampa nazionale, è ricca di storie raccontate da chi si è visto assegnare una sede a migliaia di chilometri dalla provincia nella quale si era sempre lavorato con supplenze. Storie di docenti nominati o non nominati (a qualcuno è venuto spontaneo collegare per associazione di idee la trasmissione di Canale 5 “Il Grande Fratello”) con proposte di nomina al Nord e con la continuazione dell'attesa di un ruolo perché in questa prima fase non era stata trovata disponibilità per la propria cdc.
Ma se era scontato attendersi casi di trasferimenti da Bari a Trieste, da Napoli ad Alba o da Catania a Ravenna, non altrettanto si può dire per quei docenti che da Milano sono stati costretti a trasferirsi a Catania o da Firenze a Palermo, dando luogo al fenomeno della mobilità al contrario che ha lasciato di stucco tutti gli addetti ai lavori. Al Miur un algoritmo pazzo decideva la vita di oltre 40 mila persone.
Vatti a fidare dell'algoritmo del Miur
Uno di questi casi lo racconta al Giornale di Sicilia Vanessa Scarano, una precaria, anzi ex, pesarese che si è vista assegnare la sede di Trapani. Cattedra che dovrà attendere ancora un anno perché nel frattempo la docente prenderà servizio attraverso l'accettazione di una supplenza in un liceo musicale di Ancona.
Con un marito impiegato a Pesaro che non può trasferirsi, quest'anno riuscirà ad ovviare ad una separazione forzata dalla famiglia che ha costruito nelle Marche. Sarebbe andata bene anche Frosinone, Massa Carrara, spiega Vanessa, trasferimenti brevi e tutto sommato sostenibili economicamente. Ma in Sicilia diventa tutto più complicato ed ora spera nella mobilità nazionale prevista per il prossimo anno.
Una Buona Scuola fallimentare anche per Mario Mauro dei popolari per l'Italia, al punto di arrivare a dire che a furia di dare assegnazioni e numeri l'algoritmo del Miur ha realmente dato i numeri!
Una non riforma
Dopo i primi risultati chocdei dati pubblicati dal Ministero di Viale Trastevere, con ancora diverse cattedre da assegnare e stravolgimenti di interi nuclei familiari per realizzare un piano cervellotico, sono arrivati i commenti di censura da parte di migliaia di insegnanti e sindacalisti che invano avevano tentato di suggerire modifiche al piano di assunzioni.
Non si può costringere 7000 precari meridionali a spostarsi nelle città del nord e pretendere che ce la facciano a vivere con 1300 euro al mese, dichiara in una nota Domenico Pantaleo della FLC CGIL. Il ministro dovrebbe ammettere che questa non è una riforma ma un pastrocchio fatto in fretta e furia.