Il Piano straordinario di assunzioni varato dal Governo Renzi ha miseramente fallito nella sua missione di dotare le scuole del fabbisogno necessario al pieno funzionamento delle attività didattiche. Più che un piano sembra un'asta di offerte al ribasso, con annunci eclatanti che si vanno sgonfiando di mese in mese. In principio si parlava di 148.000 assunzioni, dato rivisto in diminuzione fino alle 102.734 assunzioni decretate con la peggior legge di riforma scolastica dal dopoguerra ad oggi. Al termine delle operazioni di verifica si scopre che mancano adesso 20.000 cattedre da coprire.
Ciò che emerge da una prima analisi sul risultato delle domande di partecipazione al piano da parte dei 125.000 docenti delle Gae, ai quali si aggiungono gli 11.000 del concorsone del 2015, è sconcertante.
Ne mancano almeno 20.000
Farraginosità del sistema, complicazioni nella fase di trasmissione di informazioni tra Miur e Governo o altro non è dato sapere. Fatto sta che si scopre oggi, ma questo ben si sapeva tra i docenti, che mancano figure di insegnanti di sostegno e di matematica su tutti, specie alle scuole medie. Consideriamo che 3000 domande verranno cestinate perché prodotte da chi nel frattempo è stato immesso in ruolo. Su altre 14.951 domande provenienti da chi può insegnare nelle scuole dell'infanzia, almeno diecimila rimarranno inevase perché non ci sono i posti per il potenziamento delle classi 0-6.
Oltre a i docenti di matematica ne mancano anche altri su materie scientifiche, circostanza che aumenterà le supplenze disponibili per i docenti precari rimasti esclusi dal piano.
Previsioni pessimistiche
Andando avanti di questo passo si finirà per dare ragione ai tecnici più pessimisti che paventano un risultato finale di 52.000 assunzioni; un terzo rispetto ai proclami del DDL e la metà di quelle promesse dalla legge e vantate sui media nazionali.
Per ora siamo intorno ad una forbice compresa tra le 81mila e le 89mila assunzioni, incluse quelle su turn over decretate dall'ex ministro Carrozza. Altro che stabilizzazione e coronamento di un sogno per centomila precari, commentano sui social alcuni docenti. Sembra piuttosto la prosecuzione di un incubo che dura da più di 20 anni!