Dopo la pubblicazione della circolare Miur sull'avvio della fase C delle assunzioni 2015/16 della Scuola, si sono delineate, o meglio sono state confermate, alcune incongruenze del piano assunzionale straordinario (ma solo per Renzi e i suoi). Fra tutte spicca il rapporto fra le richieste di potenziamento che faranno le scuole e i docenti che hanno presentato domanda. Sono settimane che viene sottolineato il fatto che alcune classi di concorso da potenziare resteranno scoperte per mancanza di aspiranti. Il Miur, per ovviare al problema, ha imposto alle scuole di far richiesta per aree disciplinari (in ordine di priorità).

Con questo meccanismo le scuole dovranno 'adattarsi' alle disponibilità offerte dalle GaE e dalla GM (limitatamente a chi ha presentato la domanda). Per cui, anche se una scuola ha indicato un'area disciplinare come ultima, potrebbe vedersi arrivare i docenti di questa nel caso in cui in quella regione esiste un surplus di docenti per quell'area. Ma questo non è l'unico problema rilevante dalla circolare.

Tempi stretti e ancora mancanza di trasparenza per la fase C del Miur

I tempi per le operazioni della fase C delle assunzioni 2015-16sono stati leggermente modificati: anziché dal 23 settembre al 5 ottobre, le richieste da parte delle scuole dovranno arrivare tra il 15 e il 20 ottobre. Questo significa che gli USR avranno solo 2 giorni di tempo (fino al 22 ottobre) per predisporre come distribuire le risorse.

I docenti saranno assegnati alla varie scuole fra il 12 e il 20 novembre. Entro la fine del mese di novembre tutti dovrebbero aver preso servizio. E' evidente che la tempistica è piuttosto stretta. Il Miur riuscirà a rispettarla? Staremo a vedere. Un altro nodo da sciogliere è quello dell'assenza di trasparenza nelle operazioni, gli stessi della fase B.

Nonostante le richieste dei sindacati e le interrogazioni parlamentari, l'algoritmo resta sconosciuto. La responsabile nazionale scuola e università di Forza Italia Elena Centemero, ha dichiarato che per i docenti è impossibile conoscere la propria posizione rispetto al colleghi di altre regioni e questo rappresenta una situazione ingiusta.

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