Le ultime novità sulla pensione anticipata per uomini e donne giungono dalle recenti dichiarazioni rilasciate da Pier Paolo Baretta al Corriere della Sera. Il sottosegretario all'Economia sostiene, infatti,che la flessibilità sia un tema sostenibile nella prossima Legge di Stabilità. Esistono i presupposti, fa intendere tra le righe, per poter arrivare ad un 'equilibrio di sistema' che da un lato consentirebbe di ratificaremisure a favore dell'uscitaanticipata e dall'altro garantirebbe nel medio-lungo periodo risparmi per lo Stato.
Per ovviare alla problematica dei costi che inciderebbero troppo - come sostenuto anche daBoeri - si potrebbe ipotizzare una flessibilità graduale a partire dal 2016 oppure un taglio dell'assegno progressivo e proporzionale in base al reddito.
In questo modo, precisa Baretta,si potrebbe aumentare il livello diflessibilità all'attuale rigido sistema pensionistico italiano, senza proporre soluzioni insostenibili per lo Stato. Si scenderà dunque a compromessi?
Ultime novità su pensioni anticipate per uomini e donne: tagli più cospicui in vista?
Il sottosegretario all'Economia aggiunge dunque la sua voce al coro di dichiarazioni che si sono susseguite negli ultimi giorni, tra le più autorevoli quelle di Morando, Treu e Damiano.Per garantire l’equilibrio del sistema, ha sottolineatoBaretta alCorriere della Sera in merito alla propria proposta di riforma delle pensioni, 'non bisogna guardare solo all’oggi ma anche al domani e ai giorni che vengono dopo.
Chiaro é, aggiunge, che 'nel medio-lungo periodo la flessibilità porta risparmi, nell’immediato dei costi ci sono'. Ma, aggiunge fiducioso e certo delle proprie dichiarazioni, possono essere del tutto sostenibili.
Si potrebbe ad esempio ipotizzare un taglio progressivo dell'assegno pensionistico per coloro che intendono lasciare anticipatamente il lavoro, si tratterebbe di aumentare proporzionalmente le penalizzazioni all'aumentare del reddito. Un taglio a partire dal 2% fino ad esempio 1500 euro, che poi andrebbe a salire, magari al 3% per i redditi superiori.
Un'altra soluzione potrebbe essere quella di pensare alla concessione di una flessibilità in modo graduale, 1 anno di anticipo nel 2016, dice Baretta, 2 anni di anticipo nel 2017 e così via.
Renzi come valuterà queste nuove proposte? La flessibilità verrà davvero concessa con tagli superiori del 2% in base al reddito?