In attesa del giorno 9 settembre, giorno in cui si riunirà la Commissione Lavoro della Camera, presieduta dal pieddino Cesare Damiano con all'ordine del giorno la settima salvaguardia per i lavoratori esodati, ma aumentano tensioni, speranze ed attese anche per altri lavoratori e lavoratrici in “odore” di pensione da tempo. Sono questi i lavoratori della scuola gli ex Quota 96, rimasti in servizio per un errore del governo Monti con il varo della legge Fornero del dicembre 2011, sono le lavoratrici donne madri e mogli in attesa della proroga al 31 dicembre 2015 del beneficio concesso sebbene con ricalcolo contributivo, sono questi i lavoratori precoci per i quali si attende una risposta sullaquota 41, proposta proprio dal presidente Damiano, che permetta loro di andare in pensione con i requisiti contributivi senza aver raggiunto l'età anagrafica prevista dalla Fornero.

Cambiare la legge Fornero, l'imperativo categorico di tutti, ma con modalità diverse

Fibrillazioni e speranze si mescolano in questi giorni in attesa anche si giunga ad una definitiva controriforma della legge Fornero che tanti guasti ha provocato in questi 4 anni di applicazione. Legge che aveva il solo scopo del risanamento dei conti pubblici e che non tenne conto, invece, delle ricadute che avrebbe potuto avere sul sistema previdenziale e pensionistico, in particolare per quei lavoratori e lavoratrici che avevano già le valige pronte per andare in pensione. Oggi, appunto, a distanza di quattro anni si corre dietro a quegli errori a quelle scelte di una notte che tante lacrime fecero versare e che ancora oggi fanno versare.

Molte sono le proposte in campo e sui tavoli ministeriali. Tutte hanno come unico scopo le modifiche alla legge Fornero, ma se tutte hanno l'identico nobile scopo della revisione delle rigide norme sulla flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, hanno però tempi, modalità e calcoli che le differenziano in maniera sostanziale.

Ecco le varie proposte in campo: Damiano, Piano Boeri, over 55, quota 100

Si va, infatti, dalle proposte del presidente della commissione lavoro della Camera Cesare Damiano con la quota 41 per salvaguardare i i lavoratori precoci,la quota 97 con35 anni di contributi e 62 anni di età con una penalizzazione massima dell'8%, al prestito pensionistico caldeggiato anche dal ministro Polettiper andare incontro ai bisogni di chi è rimasto senza lavoro in età avanzata (gli over 55), alla quota 100 (somma dell'età anagrafica ed anni di contribuzione) proposta dal P.D., al ricalcolo contributivo sostenuto con vigore dal presidente dell'Inps Tito Boeri ed appoggiato anche da esponenti di maggioranza, con penalizzazioni che possono raggiungere anche il 30% sulla pensione.

Tutti nodi da sciogliere in questo mese di settembre in modo da arrivare alla legge di stabilità con le idee chiare, definite e condivise. Intanto aspettiamo il 9 settembre per conoscere quali sono le linee guida su cui dovrebbe muoversi il governo nelle sue scelte più urgenti e più attese. Gli esodati, le donne i precoci, i quota 96 scuola, gli over 55 questioni pendenti da anni, attendono un segnale forte e chiaro che ridia loro non sogni, né speranze ma certezze.

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