"Non lasceremo soli gli esodati: non lo abbiamo mai fatto visto che sono già state effettuate sei operazioni di salvaguardia, sono già stati investiti 12 miliardi e sanate 125 mila posizioni": sono le affermazioni rilasciate al quotidiano La Repubblica dal Sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta, in relazione alla nota vicenda della settima salvaguardia dei lavoratori esodati. Ma una nuova apertura arriva anche nei confronti delle lavoratrici che desiderano ottenere la quiescenza anticipata con il ricalcolo contributivo della mensilità erogata, visto che l'esponente del Governo si dice pronto a "tenere conto di tutte le problematiche connesse alla riforma Fornero, dalla salvaguardia degli esodati all'opzione donna".

Chiaro però che la situazione non è semplice, perché per poter avviare le sanatorie bisognerà trovare le adeguate coperture all'interno del bilancio pubblico, un punto sul quale i tecnici del Mef si sono detti già al lavoro.

Pensioni, salvaguardie dei lavoratori entro quindici giorni?

Stante al situazione, appare comunque chiaro che la parte più complessa consiste nel colmare le valutazioni realizzate nel consuntivo della Ragioneria dello Stato, un problema che a conti fatti potrebbe risultare più politico che tecnico. "È proprio su questo che dovremo fare chiarezza nei quindici giorni di tempo che ci siamo presi" ribadisce Baretta a La Repubblica, sottolineando come al momento non vi sia ancora chiarezza sulle cifre: "secondo la Ragioneria i risparmi dell'apposito Fondo ammontano a 500 milioni.

Secondo l'Inps superano i 3 miliari e il Ministro Poletti ritiene che debbano essere spesi per salvaguardare gli esodati rimasti senza coperture".Per capire come si svilupperà la situazione bisognerà quindi attendere le prossime settimane; resta evidenteperò che i lavoratori continuano a rivendicare il proprio diritto immediato alla quiescenza attraverso i risparmi accantonati e non utilizzati all'interno del fondo esodati.

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