Il mese di settembre è iniziato con la ripresa dei lavori parlamentari, grazie ai quali si si dovrà affrontare la questione previdenziale, argomento all'ordine del giorno per il governo guidato dal premier Matteo Renzi. Importante appuntamento è la Legge Finanziaria 2016, nella quale si cercherà di inserire le modifiche da apportare alla legge pensionistica in vigore, la riforma Fornero. L'obiettivo dichiarato è l'applicazione della flessibilità in uscita con l'introduzione di penalità sugli assegni previdenziali, della quale si parlerà nella riunione in programma il prossimo 9 settembre, in Commissione Lavoro alla Camera.
Possibile l'applicazione di penalità crescenti in funzione dell'uscita dal lavoro
Matteo Renzi appare indeciso sul da farsi dato che, tra le altre cose, dovrà tenere conto di quanto ha indicato l'Unione Europea relativamente alla spesa previdenziale: va bene la modifica alla legge Fornero ma senza alcun costo per le casse dello Stato. Ipotesi molto restrittiva per il governo italiano che vuole muoversi con un certo equilibrio tra le richieste dei lavoratori prossimi alla pensione e quanto consigliato dai tecnici del'Inps. A questo punto, come si orienterà il governo? Nelle ultime ore, si sta ipotizzando l'applicazione di un sistema flessibile caratterizzato da penalità crescenti, tenendo in considerazione l'età anagrafica alla quale i lavoratori lasceranno il lavoro.
Si cercherà di favorire il ricambio generazionale
Il futuro previdenziale sembra, così, già delineato con l'applicazione di un sistema flessibile che anticipi l'età pensionabile, al fine di favorire anche il ricambio generazionale, condizione essenziale per arrivare ad una diminuzione della disoccupazione giovanile, giunta ormai a percentuali molto alte (45 percento).
A questo, però, dovranno essere aggiunte le penalizzazioni sugli assegni previdenziali. E' qui che si giocherà la partita nei prossimi giorni.
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