Com'era inevitabile hanno provocato una miriade di reazioni le parole del premier sulla riforma Pensioni. Non con un documento ufficiale, ma un messaggio breve, una sorta di tweet pubblicato nei giorni scorsi sulle pagine de L'Unità nello spazio dedicato alle domande e alle lettere dei lettori, che Matteo Renzi è tornato a intervenire su una delle questioni più spinose in materia economica e sociale con cui si sta trovando a dover fare i conti l'esecutivo per rimediare ai guasti provocati dalla legge Fornero che comunque sta ancora oggi garantendo la tenuta dei conti pubblici dopo aver tirato fuori nel 2011 l'Italia dal rischio crack.

Flessibilità per la pensione anticipata, ping pong tra Renzi e Padoan

"Ho chiesto a Padoan e Poletti - ha scritto Renzi sabato scorso sulle pagine de L'Unità - di individuare un meccanismo per consentire più flessibilità in uscita". Non lo fa direttamente, ma non lasciano dubbi le parole del premier sul suo giudizio nei confronti della legge previdenziale varata quattro anni fa dal Governo Monti con il sostegno della maggioranza di larghe intese che andava dal Partito democratico a Forza Italia. "Non posso rispondere ovviamente - ha detto il primo ministro e segretario del Pd - delle scelte del passato, alcune delle quali - ha sottolineato - hanno provocato più costi che risparmi". Renzi ha detto di sperare che i ministri dell'Economia e del Lavoro, che si incontreranno nei prossimi giorni, possano individuare un "primo rimedio - ha detto il presidente del Consiglio - già con la Stabilità".

Subito dopo si è fatto sentire di nuovo il ministro dell'Economia, spiegando subito che non è per niente facile cambiare la legge Fornero e che la questione previdenziale va valutata in rapporto alla finanza pubblica, per cui "i principi fondamentali del sistema pensionistico che è molto stabile e solido - ha ribadito Pier Carlo Padoan - devono essere preservati".

Aggiungendo poi a più riprese, in diversi interventi pubblici rilanciati dalle agenzie di stampa, che è "rischioso" intervenire sulle pensioni con la legge di Stabilità.

Riforma pensioni: proposte della minoranza Pd, di Ap e dell'Ugl

Un ping pong tra Renzi e Padoan che non piace per niente ai sindacati. "La riforma delle pensioni - sostiene il segretario generale Ugl Taddeo Albanese è una priorità per le fasce economicamente più deboli.

Alla lunga - secondo il sindacalista - può costituire anche un risparmio per lo Stato". L'Ugl, così come Cgil, Cisl e Uil, ritiene che la questione della flessibilità per la pensione anticipata "non può scomparire - ha sottolineato Albanese - dalla prossima legge di Stabilità". Vedo con ottimismo, invece, le parole di Renzi il presidente della commissione Lavoro della Camera. "Condivido - ha sottolineato in una nota Cesare Damiano -quanto ha affermato Renzi a proposito delle pensioni. Ora si tratta - ha aggiunto il parlamentare della minoranza del Pd auspicando interventi rapidi - di individuare un meccanismo per consentire più flessibilità in uscita. Spero - ha aggiunto Damiano commentando le dichiarazioni di Renzi - che riusciremo a trovare un primo rimedio già con la legge di Stabilità".

A sollecitare interventi sulle pensioni già con la prossima finanziaria anche Area popolare. "La correzione della legge Fornero con regole di flessibilità - ha detto il presidente della commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi- è indifferibile. Occorre dare risposte - ha detto il parlamentare di Area popolare (Ncd-Udc) - non solo agli esodati ma ai molti ultrasessantenni che - ha sottolineato - rimangono senza salario e senza pensione".