E' tutto sbagliato, è tutto da rifare, diceva il compianto Gino Bartali. E' questa anche la conclusione a cui si è giunti dopo la due giorni di convention organizzata a Bologna e che ha riunito docenti, personale scolastico, sindacati ed esponenti politici, quali Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento Cinque Stelle, severamente impegnati contro la riforma della Scuola.

Non si tratta solo di cancellare l'ultima legge 107/2015 ma di buttar via i disastri degli ultimi quindici anni, cominciando dalla parità scolastica e dalla riforma Berlinguer: tutte le riforme, cominciando proprio da quella del 2000, vanno abrogate in quanto sono andate tutte verso un'unica direzione, ovvero la privatizzazione.

Giovanni Cocchi ha spiegato al 'Fatto Quotidiano' come si sia cercato di aiutare sempre di più la scuola privata a scapito di quella pubblica: l'ultimo esempio lampante è costituito dalla riforma promossa dal governo Renzi, dove lo 'school bonus' e lo sgravio fiscale concesso alle famiglie che mandano i propri figli nelle scuole private, intendono proseguire verso questa strada.

Scuola, comitati a riunione: referendum abrogazione Buona Scuola nel 2017 insieme al Jobs Act

Se inizialmente l'idea era quella di promuovere immediatamente un quesito referendario, ora sta prevalendo una linea più 'cauta' e 'meditata' che coinvolga maggiormente l'opinione degli italiani e che non li porti al voto soltanto per 'sponsorizzare' gli interessi di una categoria di lavoratori, spesso giudicata come una categoria 'privilegiata'.

Ecco perchè all'incontro di Bologna erano presenti la Fiom-Cgil, il Comitato per l'acqua bene comune e l'associazione Libertà e Giustizia: servono diversi quesiti, che abbraccino altri interessi e che portino gli italiani ad esprimere il loro parere, altrimenti si rischia di fare un grosso 'flop'.

Obiettivo, settembre 2016 perchè 'nessuno ci corre dietro' e referendum nella primavera 2017.

Se consideriamo che Maurizio Landini, segretario dei metalmeccanici Cgil, aveva già lanciato la proposta dell'abrogazione del tanto discusso decreto Jobs Act, ecco che mettere insieme questo quesito referendario a quello dell'abolizione della Buona Scuola (e aggiungendo magari qualcos'altro) potrebbe riuscire ad ottenere maggior riscontro sul piano popolare.