Dopo il bonus di 500 euro per l’autoformazione dei docenti, dalla Legge di Stabilità 2016 arriveranno altri fondi a favore dei dipendenti pubblici e della scuola per il rinnovo dei contratti di lavoro. Ma saranno risorse ridotti all’osso.

Calcolo del rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici: appena 7 euro netti in più in busta paga

Il calcolo è stato effettuato dal quotidiano economico Italia Oggi: seguendo le indiscrezioni degli ultimi giorni, il Governo Renzi investirà quattrocento milioni di euro all’anno per il prossimo triennio (1 miliardo e 200 milioni totali) per rinnovare i contratti di tutti i dipendenti pubblici.

Dividendo la somma per i circa 3 milioni e duecento mila lavoratori statali, fa 10 euro al mese ciascuno. Che sono da considerarsi al lordo delle tasse, perché il netto fa 7 euro. Per la Scuola, dunque, l’investimento sarà di 125 milioni all’anno, considerando che nel settore vi lavorano circa un milione di dipendenti.

Briciole, quindi, per i tanti lavoratori della scuola e degli altri 11 comparti della Pubblica Amministrazione che, nella riforma governativa, dovrebbero ridursi a soli 4 settori.

Bonus formazione 500 euro e premi di merito nella scuola: non saranno una boccata d’ossigeno

Nemmeno il bonus dei 500 euro per l’autoformazione dei docenti potrà essere considerata come la classica boccata d’ossigeno: con una spesa di 127 milioni di euro per l’anno corrente e di 381 milioni per l’anno prossimo, il Governo non è riuscito a riattirare le simpatie, ormai perdute, degli insegnanti.

Quei 500 euro, è bene ricordarlo, rientreranno nelle disponibilità dei docenti solo per spese specifiche legate alla formazione e da rendicontare: dalle ultime notizie fornire dallo stesso Ministero dell’Istruzione, il bonus verrà accreditato entro la fine di ottobre secondo le normali procedure di pagamento dello stipendio e avrà un cedolino a parte rispetto a quello che i docenti ricevono mensilmente.La visualizzazione del cedolino dovrebbe avvenire a giorni, dal momento che lo stesso Miur ne ha già disposto l’emissione.

Se per il bonus i tempi dell’erogazione si sono accorciati, i 200 milioni di euro che la Buona Scuola ha stanziato per il premio di merito dei docenti sono usciti dai radar. La loro spartizione, non per tutti i docenti ma solo per quelli individuati dai dirigenti scolastici, avverrà solo nel2016. E, in più, si tratta di somme irrisorie: appena qualche decina di euro per chi ne avrà diritto.

Pertanto se il Governo Renzi non investirà altre somme nella scuola (e più in generale a favore di tutti i dipendenti della Pa) continuerà, inesorabilmente, la perdita del potere d’acquisto degli insegnanti e degli altri statali, già penalizzati da un contratto che non si rinnova dal 2009.