E’ stato firmato stamattina il decreto attuativo sulla Card elettronica dei professori della scuola italiana: cinquecento euro per coprire le spese dell’autoformazione e della cultura. Il decreto, tuttavia, mette anche chiarezza sulle contrastanti indiscrezioni delle ultime settimane: tutte le spese sostenute dovranno essere rendicontate.

Infatti, il bonus da 500 euro da destinare a tutti i docenti di ruolo della Scuola (circa 762 mila insegnanti per una spesa totale prevista dal comma 123 dell’articolo 1 della Legge 107 del 2015 di 381.137.000 euro per l’anno scolastico 2015-2016) dovrà essere speso per finalità ben individuate e che riguardino l’acquisto di libri, corsi di formazione, di software, di biglietti per la visione di film al cinema o di spettacoli teatrali o di musei e di tutto ciò che “fa cultura” ed aumenta il bagaglio intellettuale e professionale degli insegnanti.

Decreto attuativo del Bonus scuola di 500 euro: la conferma da un tweet di Matteo Renzi

Tuttavia, il decreto attuativo che è stato twittato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parla chiaro: i docenti che riceveranno il bonus scuola dovranno trasmettere agli uffici amministrativi dell’istruzione ai quali appartengono, entro la scadenza del 31 agosto 2016, tutta la rendicontazione che documenta il concreto utilizzo delle somme per le spese indicate. Il che significa che per ciascuna spesa sostenuta, i docenti dovranno conservare scontrini, biglietti, fatture e tutto ciò che possadimostrare di aver proceduto a spese “culturali”.

E’, dunque, un deciso passo indietro rispetto alle istruzioni date una settimana fa dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini che, in un forum di Repubblica Tv, aveva detto di volersi “fidare” degli insegnanti senza dover controllare come avrebbero speso i 500 euro.

Bonus card scuola, cosa succede se non si rendicontano le spese?

Cosa succederà, invece, se i docenti non dovessero presentare la documentazione entro il termine predetto o in ritardo, oppure se la rendicontazionedovesse essere incompleta, ovvero se le proprie spese sostenute non dovessero essere quelle previste dalla Buona scuola per la propria autoformazione?

In tal caso gli importi non rendicontati verrebbero recuperati sul bonus che dovrà essere versato ai docenti per il prossimo anno scolastico, il 2016-2017.