La riforma Buona Scuola è sempre stata caratterizzata dai 'grandi numeri': il ministro Stefania Giannini ha continuato a ripetere per mesi, in tv e alla radio, lo 'sforzo straordinario del governo' con i tre miliardi stanziati per aiutare i fondi 'arsi' degli oltre ottomila istituti italiani; per non parlare delle 150.000 nuove assunzioni che avrebbero dovuto porre fine al precariato. Una legge ribattezzata con il nome di 'rivoluzione copernicana', tanto per riprendere ancora una volta le espressioni 'care' al ministro dell'Istruzione. A distanza di qualche mese dall'approvazione della legge 107/2015, la situazione non è poi così rosea, soprattutto se consideriamo le risorse finanziarie che lo Stato italiano ha intenzione di distribuire, il prossimo anno, ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, secondo quanto verrà approvato nella legge di stabilità.

Stipendi dipendenti PA: 7 euro al mese di aumento

Parliamo ancora di numeri, allora. E di soldi. In particolare di quei 400 milioni di euro all'anno stanziati dalla legge di stabilità per il rinnovo di contratto dei dipendenti pubblici. Alla fine della fiera, però, se dividiamo questi 400 milioni per i 3,2 milioni di lavoratori della PA italiana, otteniamo come risultato la 'fantastica' cifra di dieci euro (o poco più) al mese come aumento di stipendio. Aumento lordo, attenzione. Quindi, in pratica, nelle tasche dei dipendenti pubblici finiranno circa 7 euro netti in più in busta paga, senza nemmeno, peraltro, considerare la tredicesima.

Scuola, docenti e Ata: contratto bloccato dal 2009 e la presa in giro degli scatti di anzianità

La situazione, per quanto riguarda la scuola, è particolarmente drammatica: contratto bloccato dal 2009, a cui si aggiunge la disposizione legislativa che cancella l'utilità di quattro anni ai fini della determinazione della progressione retributiva di anzianità (dal 2010 al 2013).

Ricorderete, inoltre, come gli scatti di anzianità relativi al 2011 e 2012 vennero recuperati lo scorso anno, in seguito ad un accordo sottoscritto dai sindacati (le principali sigle, tranne la Flc-Cgil) e dal governo: in quell'occasione, però, i soldi destinati ai docenti furono prelevati, in buona parte, dai fondi di istituto.

Fatto sta che, attualmente, l'anno 2013 continua ad essere inutile per quanto riguarda la progressione di anzianità. In termine di 'soldini' persi dagli insegnanti, si parla di 1000 euro netti, una tantum, in busta paga.