L'Anief, l'Associazione sindacale professionale, tranquillizza i docenti della Scuola dell'infanzia statale che temevano di essere 'declassati' dalla cosiddetta delega di riordino del settore formativo della prima infanzia che va da 0 ai 6 anni, riportando le dichiarazioni dell'esponente del PD Francesca Puglisi, referente del settore Scuola,la quale afferma chela Scuola dell'infanzia statale non perderà la propria identità, conquistata dopo anni in cui era stata relegata alla funzione assistenzialistica, ecollocandosipoidi diritto sul primo gradino del sistema formativo scolastico.
I docenti della scuola dell'infanzia statali possono, quindi, riporre le proprie preoccupazioni:l'attuale personale insegnante in servizio nelle scuole statali non si 'mischierà' a quello che opera negli asili nido, cioè gli educatori; in ogni settore si manterrà il proprio ruolo e le proprie mansioni.
Delega da approvare entro il prossimo anno
La senatrice Puglisi ha confermato che l'istituzione di un sistema integrato di istruzione ed educazione nella fascia di età che va da 0 ai 6 anni, da approvare entro il prossimo anno, ne modificherà lo stato sociale trasformandolo in un servizio esclusivamente educativo, in modo da permettere l'accesso all'istituzione scolastica non più in base alla domanda individuale ma a livello più generalizzato per garantire alle famiglie italiane la possibilità di un servizio accessibile a tutti.
I ruoli del personale scolastico rimarranno invariati ed ognuno manterrà il proprio profilo professionale. Gli educatori del nido, semmai, dovranno omologarsi agli insegnati della scuola dell'infanzia, mediante la possibilità di elevare i titoli di studio per accedere al ruolo di educatore per gli asili nido.
Come saranno finanziati i servizi educativi per gli alunnipiù piccoli
Sempre secondo i rappresentanti del PD, i servizi educativi per gli alunni più piccoli, cioè gli asili nido, potrebbero essere finanziati in base ad un metodo che prevede il 50 per cento della copertura a carico dello Stato, ed il restante 50 per cento da suddividere fra gli enti locali ( Regioni e Comuni) e le famiglie.
Il sistema integrativo 0-6 manterrà inalterata la gestione che resterà di competenza di Comuni e privati mentrela scuola dell'infanziacontinuerà ad essere gestita dal Ministero della Pubblica istruzione.