La questione esodati è vecchia ma sempre di attualità. Il suo nascere risale ed è strettamente collegato allacrisi finanziaria del 2011. Il suo temine però è ormai entrato nel linguaggio di tutti i giorni. Era il periodo in cui l'Europa ci rideva dietro, (chi non ricorda Sarkozy ghignante alle spalle del presidente Berlusconi?). Era quello anche il periodo dei giorni bui per la nostra economia. L'Italia aveva bisogna di un'iniezione di fiducia, ma anche di una forte rivitalizzazione dei nostri conti pubblici.

Gli esodati, illustri sconosciuti prima della Fornero, oggi un problema

Il presidente della Repubblica di allora, dell'autunno 2011, Giorgio Napolitano, spinto da preoccupazioni vere o presunte tali, nominò l'illustre bocconianoprofessor Mario Montiquale presidente del consiglio, in sostituzione del dimissionario Silvio Berlusconi.A sua volta l'economista Monti, si faceva affiancare nell'opera di risanamento dei conti pubblici dalla più grande esperta di sistemi pensionistici,la professoressa Elsa Fornero. La quale, tra una lacrima e l'altra, nel volgere di un mese, mise a punto la più grande e rivoluzionaria riforma delle Pensioni che si sia mai realizzata in Italia. Fornero estese il metodo contributivo a tutti, cambiando radicalmente la vita pensionistica degli italiani e sconvolgendone anche quella familiare.

I numeri falsi dell'Inps di Mastrapasqua hanno generato il “mostro” esodati

La Fornero prima di procedere nella riforma, si fece dare dall'Inps i numeri di quanti avevano concluso un accordo con la loro azienda in procinto di andare in pensione. Antonio Mastrapasqua, commissario straordinario dell’istituto previdenziale di quel periodo, però non diede i numeri giusti, comunicò dati inesatti.

La riforma denominata più semplicemente “legge Fornero” fu approvata e già da subito evidenziò, proprio per quei numeri errati forniti dall'Inps, le prime magagne che portarono all’introduzione ed alla generazione del termine “esodato” ed alla sua proliferazione. Questione che è ormai diventata una costante fissa dei governi che in questi anni si sono succeduti.

Il governo Renzi sta per varare la settima salvaguardia, basterà? Per i comitati, no

Anche il governo Renzi non è stato svincolato dai lacciuoli degli esodati ed è stato indotto a inserire nella legge di stabilità 2016 un’ulteriore vagonata di risorse a loro beneficio. Con i numerosi interventi precedenti, per l'esattezza sei salvaguardie per miliardi di euro, il problema non è stato risolto. Ora siamo allasettima salvaguardiae pare proprio che ci sia bisogno anche di un'ottava per la copertura totale. Copertura che viene richiesta a gran voce dai comitati degli esodati che contesta le cifre del governo, disposto a salvaguardarne solo 26 mila sugli oltre 49 mila censiti proprio di recente dall'Inps.

La rete dei comitati insiste nel richiedere la modifica dell'articolo 18 del ddl varato dal consiglio dei ministri affinchè si estenda la settima salvaguardia a tutti i49.500 interessati. Ci riusciranno i comitati a “commuovere” il governo e a fargli aprire una volta per tutte i cordoni della spesa, sanando una situazione, che, come abbiamo visto sopra , dura ormai 4 anni? Seguiteci, cliccando su “segui” per essere sempre aggiornati.