"Servono più investimenti pubblici, risorse adeguate per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e l'assunzione di un respiro strategico che nell'orizzonte di previsione triennale della manovra riduca significativamente l'irpef, a cominciare dal carico fiscale che grava sui redditi da lavoro e da pensione" evidenzial'esponente della Cisl Maurizio Petriccioli, spiegando quali sono i punti sui quali è imprescindibile intervenire nella legge di stabilità 2016. I sindacati esprimono in questo modo il proprio dissenso verso l'attuale impostazione politica decisa dal Governo per la Manovra di fine anno.

Particolare attenzione va poi al tema della previdenza ed ai tanti nodi ancora in attesa di una risposta e che invece sembrano essere nuovamente rimandati al prossimo anno. "Il ripristino della flessibilità nell'accesso al pensionamento, in questo scenario, non può essere ulteriormente rinviatoed è indispensabile per sbloccare il mercato del lavoro, anche per offrire nuove opportunità lavorative ai giovani".

Riforma pensioni e flessibilità Inps: per l'Ugl è necessario arrivare ad un cambiamento condiviso

Stante la situazione, appare particolarmente critico anche il commento dell'Unione generale del lavoro in merito alle attuali discussioni riguardanti la riforma della previdenza. "Siamo convinti che sia controproducente la confusione istituzionale a cui nell'era Renzi si continua ad assistere.

Al Presidente dell'Inps spetta il compito del tecnico, non politico di gestire i risparmi di milioni di italiani accantonati in anni di lavoro [...] mentre al Ministro del lavoro, ovvero a Giuliano Poletti, spetta proporre, discutere e illustrare una nuova riforma previdenziale". Il richiamo arriva dall'esponente dell'Ugl Francesco Paolo Capone, che chiede al Governo e al Parlamento di avviare "una riforma delle pensioni condivisa".

Questo per evitare che si arrivi a nuovi provvedimenti iniqui nei confronti dei lavoratori, così come purtroppo è già avvenuto in passato con la legge Fornero.

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