Riparte l'esame del Parlamento sugliemendamenti proposti in Commissione bilancio alla Camera, dopo che lo scorso venerdì si è chiusa la scadenza utile per il deposito. Secondo quanto riportato dai canali stampa, vi sarebbero pronti circa 5000 correttivi che dovranno quindi essere valutati dai parlamentari e selezionati per l'inserimentonel testo della LdS 2016, in modo da preparare la vera e propria discussione in aula. La votazione partirà da domani primo dicembre e si concluderà entro la fine della settimana, mentre i temi caldi sul nodo della riforma pensionistica restano prima di tutto le salvaguardie e le sanatoriepensionistiche, utili a calmierare gli effetti distorsivi prodotti ormai quattro anni fa dalla legge Fornero.

Resta elevata anche l'attesa legittima dei lavoratori potenzialmente coinvolti, visto che per ora il perimetro delle tutele sembra restare piuttosto ristretto. A partire dai lavoratori esodati che chiedono l'inclusione di tutti i 50000 soggetti coinvolti e che hanno programmato per il prossimo 3 dicembre una manifestazione a Montecitorio.

Pensioni flessibili, si attende riscontro anche su opzione donna e riscatto della laurea

Sempre sul tema della riforma previdenziale si attende il riscontro della Camera sulla delicata vicenda dell'aspettativa di vita per l'opzione donna. La richiesta delle lavoratrici è quella di certificare il diritto alla quiescenza anche per le nate nell'ultimo trimestre del 1958, tanto che è stato coniato un apposito hashtag: #opzionedonnanessunaesclusa.

Da verificare poi gli altri interventi possibili, che mirano a rendere cumulabileil riscatto della laurea con il congedo di maternità, mentre alcune specifiche misure di decontribuzione potrebbero arrivare per le imprese del Sud Italia. Infine, tra gli obiettivi indicati dalla Commissione lavoro vi è anche l'anticipazione al 2016 dell'estensione della no tax area per i redditi pensionistici.

Rimandata invece ai prossimi mesi ogni opzione di apertura strutturale alla flessibilità, per la quale il Ministro Poletti ha indicato la necessità di una riflessione più ampia: "non siamo stati ancora così bravi da riuscire a risolvere questo problema, che è figlio anche del fatto che la contabilità dello Stato deve avere una copertura nell'anno in cui si realizza".

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