Intorno alla questione della riforma delle Pensioni per il 2016 si agitano molti spettri e, al centro delle discussioni dell’ultimo periodo, si trova il rapporto, divenuto sempre più conflittuale, tra Matteo Renzi e il bocconiano Presidente dell’Inps, Tito Boeri. Le ultime notizie rivelano anche come sia arrivato il rinvio da parte dell’Unione Europea sulla richiesta di utilizzazione dell’extradeficit: in poche parole, si sperava di poter utilizzare la clausola di flessibilizzazione connessa all’immigrazione per intervenire sul sistema previdenziale, ma l’Europa ha dichiarato che su questa questione si pronuncerà in primavera.

Nel frattempo, Giuliano Poletti è intervenuto a Napoli nell’ambito delle attività del Piano di azione e coesione per le regioni e ha ribadito due concetti fondamentali del suo modo di intendere una futura riforma delle pensioni: da un lato, la necessità di valorizzare l’invecchiamento attivo – l’aspettativa di vita cresce e non si può pensare di uscire troppo presto dal mondo del lavoro; dall’altro, la necessità, tenendo sempre un occhio vigile sui conti pubblici, di una riforma previdenziale per il 2016. Infine, alla LUISS sono intervenuti Elsa Fornero e Mario Monti che hanno raccontato la loro verità sugli esodati.

La UE e l’invecchiamento attivo: ultime news riforma pensioni 2016

Anche se non dovrebbe funzionare in questo modo e sulle questioni di politica sociale dovrebbero essere gli stati nazionali a deliberare, una decisione presa dall’Unione Europea mette in crisi alcune possibili proposte di aggiustamento delle misure di riforma delle pensioni 2016 da parte del governo Renzi.

L’idea era quella di utilizzare l’extradeficit, concesso dall’UE sulla questione immigrazione, per finanziare la no tax area già a partire dal 2016 e magari altre misure in materia previdenziale. Bruxelles ha lasciato chiaramente intendere che non si pronuncerà prima della primavera, per cui anche questa strada sembra essere saltata.

A Napoli è intervenuto il ministro Poletti e ha sottolineato l’esigenza per l’Italia di ripensare la previdenza a partire dal concetto di ‘invecchiamento attivo’: l’idea che dovrebbe passare è quella secondo la quale non si può pretendere di andare in pensione troppo presto perché l’aspettativa di vita cresce sempre di più e gli assegni previdenziali diventano sempre più economicamente insostenibili.

In questo senso, si difende l’unica misura di riforma delle pensioni Renzi per il 2016 inserita dal governo all’interno della legge di stabilità: il part-time, che permette di mantenere il posto, lavorare di meno, non perdere nulla della pensione e invecchiare in maniera ‘attiva’.

La verità sugli esodati secondo Fornero-Monti: ultime news riforma pensioni Renzi

Secondo Elsa Fornero e Mario Monti, intervenuti alla scuola di economia LUISS, la questione degli esodati, connessa alla riforma delle pensioni voluta dal loro governo, sarebbe stata ‘gonfiata’ e le colpe di quello che è un errore amministrativo e burocratico sarebbe dovuto alle incertezze nei calcoli dell’Inps e della Ragioneria generale dello Stato.

Nessuna marcia indietro da parte di coloro che hanno dato all’Italia la più contestata riforma previdenziale degli ultimi anni: secondo la Fornero, la vertenza degli esodati è stata gonfiata e utilizzata a fini politici – i numeri sarebbero residuali; secondo Mario Monti, gli esodati avrebbero invece rappresentato un passaggio obbligato a causa del fatto che l’Italia era troppo indietro sulla materia previdenziale. Per aggiornamenti sulle discussioni intorno alla riforma pensioni Renzi, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.