Continua il dibattito sulla riforma Pensioni dopo l'ok di ieri in commissione Lavoro al Senato dell'odg della maggioranza, a prima firma di Annamaria Parente (Pd), che impegna il Governo Renzi a inserire nuovi elementi di flessibilità in uscita verso i prepensionamenti entro il 2016. Dunque confermato il rinvio della riforma organica del sistema pensionistico, mentre alcune novità, salvo ripensamenti o ulteriori modifiche, restano nella legge di Stabilità 2016 all'esame del Senato.
Legge di Stabilità, ok dal Governo a Odg per riforma pensioni nel 2016
Come l'estensione dell'opzione donna per la pensione anticipata col contributivo per le lavoratrici, la settimana misura che salvaguarda gli esodati (i più penalizzati dalla riforma pensioni Fornero) l'estensione della no tax area per i pensionati a basso reddito ma a partire dal 2017, la sperimentazione della formula del part-time come ponte verso la pensione per gli over 63. A provocare allarme e reazioni alquanto preoccupate, nei giorni scorsi, il piano di riforma pensioni proposto dal presidente dell'Inps Tito Boeri, che prevede sì flessibilità in uscita ma anche tagli ai vitalizi dei politici e alle pensioni d'oro, ma c'è chi teme che i tagli ipotizzati da Boeri possano colpire non solo le pensioni alte ma anche quelle medio basse.
Il ministro del Lavoro Poletti ospite di Bruno Vespa: flessibilità in agenda
Rassicurazioni, invece, arrivano dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti: "Non ci sono in vista - ha detto ieri per sgomberare il capo dagli equivoci - tagli alle pensioni". Della questione previdenziale il ministro Poletti ha parlato ieri durante la puntata di Porta a Porta.
"Il tema della flessibilità in uscita - ha spiegato il responsabile del Welfare a Bruno Vespa su Rai1 - è all'ordine del giorno ma resta il nodo - ha aggiunto il di produrre una soluzione socialmente sostenibile". Una soluzione per nuove formule di pensione anticipata che sia "compatibile - ha sottolineato l'esponente del governo - con la finanza pubblica".
A proposito della questione esodati, il ministro Poletti ha detto che si è "molto vicini alla chiusura della vicenda" confermando quanto sostanzialmente anticipato dal presidente Inps: per gli esodati non basterà la settima salvaguardia ma servirà un ottavo provvedimento.