Le misure sulle pensioni, gli investimenti per il Mezzogiorno, i fondi per la sicurezza alla luce dell'allarme terrorismo: sono i tre capitoli del disegno di legge di Stabilità 2016 che saranno con molta probabilità ritoccati nel corso dell'esame alla Camera del testo che ha già avuto il primo ok dal Senato. La manovra di bilancio, dopo il via libera in prima lettura a Palazzo Madama, farà il suo ingresso a Montecitorio già lunedì 23 novembre. Ma l'esame in commissione Bilancio entrerà nel clou soltanto tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre.

Legge di Stabilità 2016, approdo a Montecitorio dopo l'ok a Palazzo Madama

Gli spazi di manovra anche alla Camera saranno molto limitati per via delle scarse risorse aggiuntive: dei complessivi 300milioni aggiuntivi almeno 150milioni sono già stati "spesi". Adesso si tratterà di capire, visto che comunque i saldi non dovranno subire variazioni, quali altre risorse si potrebbero recuperare dal vecchio piano d'azione e coesione e dal fondo sociale europeo. Sembra ormai impossibile pensare di poter affidarsi a ulteriori tagli della spesa pubblica, e in ogni caso con la spending review si è recuperato molto meno del previsto: circa 5miliardi di euro e non 10miliardi. Alla Camera si punterà a trovare fondi per la sicurezza, il tema sarà affrontato anche in sedere europea dall'Eurogruppo.

L'esecutivo, poi, dovrà definire il pacchetto di provvedimenti per il Sud, sui quali ci sono molte aspettative alla Camera dopo lo stop a nuovi interventi al Senato. Si punta a rafforzare i contributi fiscali alle imprese sulle nuove assunzioni al Sud e nuovi crediti d'imposta per gli imprenditori che investono nel Mezzogiorno.

Sud e pensioni: modifiche in vista alla manovra di bilancio, ma spazi limitati

Altra questione irrisolta è quella della riforma Pensioni, che il Governo Renzi ha deciso di rinviare al prossimo anno per realizzarne una che sia organica e strutturale. Intanto, la manovra di bilancio prevede alcuni interventi su casi specifici che dovrebbero essere migliorati a Montecitorio dopo il nulla di fatto a Palazzo Madama.

La minoranza del Pd insiste per esempio per l'anticipo a 2016 dell'estensione della no tax area pensionati e nuove misure per l'estensione dell'opzione donne. Rimangono poi da sciogliere i nodi sugli esodati e sugli ammortizzatori sociali. C'è chi vuole introdurre anche in via sperimentale, inoltre, il prestito pensionistico. A chiedere modifiche sul fronte pensionistico, in maggioranza, anche l'Area popolare (Ncd-Udc) di Alfano.

"La materia previdenziale, in attesa della annunciata flessibilità - ha detto ieri il presidente della commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi (Ap) - va maneggiata con cura evitando disparità". Altre questioni da affrontare alla Camera nel quadro della manovra di bilancio sono quelle legate alla spending review nella sanità e nelle Regioni, e probabilmente ci sarà una nuova battaglia sull'innalzamento dell'uso del contante. Il Governo Renzi ha alzato la soglia d'utilizzo a 3.000 euro (esclusi i trasferimenti money transfer), ma nel Pd c'è chi insiste per riportare il tetto massimo di spesa col contante a 1.000 euro.