Le ultime notizie al 25 novembre sulla riforma delle Pensioni giungono da Poletti, ma non sono purtroppo delle più rincuoranti per quanti si aspettavano modifiche strutturali alla Riforma Fornero già all'interno della Legge di Stabilità. La discussione sulla Finanziaria 2016 si è spostata alla Camera, dove verranno presentati alcuni emendamenti con lo scopo di correggere le misure approvate al Senato. Tra i vari emendamenti vi saranno certamente dei correttivi riguardanti il comparto previdenziale, quasi certi quelli che interesseranno l'inclusione delle nate nell'ultimo trimestre del '58 all'interno dell'opzione donna, la depenalizzazione degli assegni per i precoci che hanno avuto accesso alla quiescenza prima del 2015 e misure per estendere la salvaguardia degli esodati.

Nessun riferimento alla Quota 41 desiderata dai precocie insita nel Ddl 857 Damiano-Baretta. Iprecoci sono stati dunque nuovamente dimenticati dall'esecutivo?

Ultime news riforma pensioni, Poletti: per piano strutturale serve più tempo, ma i precoci?

Nonostante diversi esponenti politici (Damiano, Rizzetto, Simonetti, Salvini) e i sindacati si siano detti pro Quota 41per i lavoratori precoci, al momentonon sembrano esserepresenti emendamenti concernenti la flessibilità. Difficile dunque che questi lavoratori riescano ad ottenere la Quota 41 o qualche misura di uscita flessibile a loro più favorevole già all'interno dellaFinanziaria 2016. L'unica forma di uscita anticipata menzionata è quella relativa alla flessibilità part-time over 63.

Lo stesso Poletti, in un convegno a Nomisma a Bologna a seguito della presentazione del libro del Mulino "Pirelli. Innovazione e passione", ha confermato che sulle pensioni non è possibile intervenire da subito in quanto è necessario maggior tempo per arrivare ad unpiano strutturale più completo.Nello specifico così ha chiosato il ministro del Lavoro: "Sul piano generale delle pensioninon credo che possa essere un intervento spot, quello che si può fare su un tema così importante". Ai lavoratori precoci non resta che pazientare ancora, ma per quanto?