Arriva il via libera ai pensionamenti flessibili tramite l'utilizzo del part time, una nuova possibilità confermata all'interno della legge di stabilità e disponibile ai lavoratori già dall'inizio del 2016. "Non possiamo pensare che si lavori intensamente fino all'ultimo giorno e il giorno successivo uno si trovi ad andare al parco" spiega il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che commenta in questo modo il nuovo meccanismo di prepensionamento graduale approvato nella parte finale del 2015. L'idea è quella di creare una sinergia tra l'interesse del pensionando alla quiescenzae quello dell'azienda nell'avviare un meccanismo di turn over, mentre anche lo Stato farà la sua parte sostenendo la misura.
Si tratta in pratica di paragonare "il costo di un lavoratore a fine carriera e quello del sostituto più giovane": da questa prospettivala proposta potrebbe risultare interessante per entrambe le parti, anche perché per l'esponente del Governo è "assurdo" ipotizzare che un individuo in età avanzata lavori come un trentenne.
Riforma pensioni: ecco come funzionerà il meccanismo dell'uscitagraduale
Stante la situazione, vediamo insieme di capire i dettagli di funzionamento di questa nuova opzione di prepensionamento. Partiamo dal presupposto di base, ovvero dal fatto che deve prendere formaun accordo per permettere l'uscita volontaria tra il lavoratore e l'azienda. Superato questo passaggio, il pensionando potrà ottenere una riduzione dell'orario di lavoro che va dal 40% al 60% rispetto all'impiego full time.
L'importo della mensilità erogata dall'azienda sarà mitigato dal fatto che i contributi precedentemente versati all'Inpssaranno accreditati nella busta paga del dipendente. Il datore di lavoro è inoltre tenuto a versare i contributi pieni, mentre lo Stato si occuperà di accreditare la contribuzione figurativa utile al conseguimento della stessa pensione che il dipendente avrebbe maturato se avesse continuato a lavorare normalmente.
Su questa opportunitàsussistono però due vincoli, ovvero il fatto che sia in essere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato oltre alla mancanza di tre anni dal raggiungimento dei requisiti di legge utili al pensionamento.
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