Nei prossimi giorni potrebbe essere pubblicato il decreto del ministero dell’Istruzione per fissare la scadenza entro la quale gli insegnanti ed il personale amministrativo, tecnico e ausiliare (Ata) legati da contratto di lavoro a tempo indeterminato, dovranno produrre domanda per la pensione con decorrenza a partire dal 1° settembre 2016.

Secondo indiscrezioni il decreto del Miur era atteso già nei giorni scorsi per anticipare anche il termine della domanda (per le Pensioni al 1° settembre 2015 la scadenza era stata fissata al 15 gennaio scorso): il quotidiano Italia Oggi ipotizza che il ritardo nell’emanazione del decreto possa essere dovuto anche a possibili novità da inserire nella Legge di Stabilità 2016, in particolare per apportare qualche modifica a quanto disposto dalla Legge 201 del 2011, ovvero la riforma Fornero.

Pensione docenti e Ata 1° settembre 2016: chi potrà fare domanda di cessazione dal servizio

Secondo la normativa vigente, potranno presentare domanda di cessazione dal lavoro per andare in pensione gli insegnanti ed il personale Ata che avranno raggiunto i requisiti di anzianità, ovvero gli uomini che avranno versato contributi per 42 anni e dieci mesi e le donne con contributi pari ad almeno 41 anni e dieci mesi. Con la stessa domanda si potrà chiedere di trasformare il proprio contratto in part-time oppure chiedere di usufruire dell’opzione donna che, per le lavoratrici dipendenti, è possibile a 57 anni di età e minimo 35 anni di contributi. Inoltre, potranno presentare domanda gli interessati al trattenimento a lavoro per raggiungere il minimo dei contributi di 20 anni, ma rimane il limite massimo dei 70 anni.

Infine, per coloro che sono interessati alla pensione di vecchiaia non c’è bisogno di presentare la domanda in quanto la cessazione dal lavoro è fissata d’ufficio.

Domanda pensione docenti e Ata, in quanti andranno in pensione nel 2016?

Al momento non è possibile fare una stima di quanti dipendenti del ministero dell’Istruzione andranno in pensione il prossimo anno: tuttavia, l’incertezza dei meccanismi pensionistici futuri farebbero pensare ad un esodo di massa dalla Scuola.

Chi raggiungerà i requisiti per andare in pensione non si lascerà sfuggire l’occasione di uscire dal mondo del lavoro il prima possibile per non incorrere in possibili novità che potrebbero allungare il servizio oppure ridurre, ulteriormente, l’assegno pensionistico previsto.