Arriva un nuovo rapporto sulla previdenza pubblica in Italia contenente la necessità di un cambio di rotta rispetto alle regole attualmente in vigore, soprattutto per quanto concerne l'evoluzione del comparto nei prossimi decenni. Ad inserirsi nel dibattito pubblico e politico questa volta è l'Ocse, con il proprio rapporto "Pensions at a glance 2015", all'interno del quale si mette in guardia il Bel Paese verso gli squilibri che caratterizzano già oggi il settore e che potrebbero inasprirsi con il passare del tempo. Tra i dati che saltano maggiormente all'occhio, vi è certamente il peso del welfare pensionistico rispettoal Pil, che si posiziona ai vertici nei confronti degli altri Paesi esaminati.
Entrando nel dettaglio, le Pensioni pubbliche costerebbero all'Italia il 15,7% del prodotto interno lordo, un dato vicino al doppio della media Ocse (che si ferma poco sopra l'8%).
Pensioni e ricerca Ocse: serve intervenire per garantire la sostenibilità
Stante la situazione, bisogna evidenziare che anche per quanto concerne le altre variabili in esame la situazione appare complessa. Se prendiamo come riferimento, ad esempio, le aliquote contributive, il Bel Paese si distingue per avere il maggior drenaggio di risorserispetto alle altre nazioni considerate. L'aliquota Inps Italia colpisce infatti in media il 33% del reddito, portandosi via più di un terzo dello stipendio mensile. A parziale consolazione vanno riportati gli importi erogati in favore dei lavoratori, che in Italia arrivano a toccare il 95% dei redditi medi nazionali, contro una media che si ferma attorno al 60%.
Quali sono i risultati complessivi evidenziati all'interno della ricerca? Secondo l'Ocse nei prossimi anni sarà necessario comunque un nuovo intervento sulla previdenza, al fine di "ridurre al minimo l'impatto della recente sentenza della Corte costituzionale". Mentre nel lungo periodo "è necessario stimolare la partecipazione dei lavoratori anziani" visto che "ad oggi l'età effettiva di uscita dal mercato del lavoro rimane la quarta più bassa" tra tutti i Paesi esaminati nello studio.
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