Con la legge 107/2015, nota a tutti come Buona Scuola, entra nelle scuole italiane un nuovo metodo di assunzione del personale docente con una convocazione del personale per "chiamata diretta". Essa consisterebbe nella scelta, da parte dei dirigenti, dei propri docenti, in relazione al curriculum personale, comprensivo di competenze ed esperienze varie che l'insegnanteha maturato negli anni. Alla luce di questa discrezionalità si è parlato di "preside sceriffo". A questo punto, ci si chiede: ci sarà davvero il preside sceriffo?Quali sono i timori dei docenti?
E come funzionerà la chiamata diretta?
Docenti coinvolti nella chiamata diretta
Una prima precisazione sulla questione della chiamata diretta va fatta: si tratta di un"conferimento d'incarico triennale" in una scuola, secondo una valutazionediscrezionale del dirigente. Proprio la questione del conferimento dell'incarico preoccupa gli insegnanti, ai quali non piace l'idea di essere selezionati da un responsabile di istituto scolastico, per una serie di motivi: tra questi, soprattutto il fatto che la scelta discrezionale potrebbe privilegiare alcuni docentirispetto ad altri, senza una reale corrispondenza meritocratica. Alla procedura della chiamata diretta saranno interessati i neoassunti dell'a.s.2015/16 (fatta eccezione per quelli della fase 0 e A), e gli assunti fino all'a.s.
2014/15 che faranno domanda di mobilitàe verranno soddisfatti nelle loro richieste.
Procedura per il conferimento dell'incarico triennale
Il conferimento dell'incarico è disciplinato dai commi 79-83 della legge 107/2015, e stabilisce che ogni dirigente farà una proposta di incarico ai docenti dell'ambito territoriale, per coprire i posti disponibili nella propria scuola.
Questa verrà effettuata tenendo conto delle candidature inviate dai rispettivi insegnanti. Il docente non sarà scelto dal dirigente scolastico in base ai punteggi e ai titoli, parametri che però permetteranno di entrare nell'ambito territoriale richiesto.
Solo in un secondo momento, il dirigente sceglierà i docenti in base alle domande pervenute nella scuola, a seconda del curriculum e delle competenze, che dovrebbero essere coerenti con il PTOF, e tenendo contodelle precedenze nell'assegnazione della sedein base agliarticoli 21 e 33 comma 6, 5 e 7, e di un eventuale colloquio.
La preoccupazione degli insegnanti in merito a quanto accadrà nel prossimo anno scolastico, potrebbe essere giustificataqualora i dirigenti usaserro delle valutazioni discrezionali non giuste, considerando anche il mancato utilizzo delle graduatorie. Il preside, ad esempio, potrebbe scegliere tra due docenti quello con meno punti e titoli per la sua scuola, e quindi ci sarebbero lamentele e anche ricorsi sulla titolarità della sede. Un problema, questo, che ha creato tanta agitazione tra gli insegnanti, ma i timori sono stati evidenziati dagli stessi dirigenti, che si troveranno di fronte a situazioni e scelte a dir poco difficili.