Una lettera firmata da un gruppo di docenti della fase B delle regioni Puglia e Basilicata, inviata al noto portale specializzato 'Tecnica della Scuola' denuncia le gravi ingiustizie a cui sono andati incontro molti di quegli insegnanti che ricevettero la proposta di nomina lo scorso 2 settembre.
Le 'profezie' riguardanti il tanto temuto 'esodo' si sono puntualmente adempiute, così come quelle riguardanti le assunzioni dei colleghi dell'ultima fase assunzionale del piano Miur, ovvero la fase C: molti di loro, a dispetto di un punteggio più basso, hanno ottenuto, infatti, una cattedra nella provincia di residenza.
Docenti fase B in guerra contro le ingiustizie del governo
I docenti assunti durante la fase B protestano vivacemente in quanto si sentono vittime delle ingiustizie portate avanti dal governo: all'indomani dell'approvazione della riforma Buona Scuola, lo scorso mese di luglio, si parlò, infatti, di eliminazione della 'supplentite' e così, di fronte al 'caldo' invito di presentare la domanda di assunzione e la terribile prospettiva di perdere qualsiasi possibilità lavorativa, molti di questi docenti accettarono, a malincuore, di partecipare a quella che poi si è rivelata una vera lotteria. Come puntualmente accaduto, molti di questi insegnanti sono stati assegnati a scuole lontane anche più di 1000 chilometri dal luogo d'origine.
Dopo la conclusione della fase C, unitamente alla prossima uscita del bando di concorso, il governo ha lasciato trapelare l'intenzione di continuare a voler assumere anche dalle GaE, secondo la vecchia procedura del 50% da graduatorie di merito e 50% da quelle di esaurimento.
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Pertanto, chi scelse di non presentare domanda di assunzione, alla fine, ha conservato il proprio posto in graduatoria e potrà confidare ugualmente nell'immissione in ruolo, magari già dal prossimo anno.
I docenti fase B accusano il governo di aver cambiato le carte in tavola: se avessero saputo prima e, in maniera del tutto chiara, quali fossero le intenzioni del governo non avrebbero esitato a rinunciare al piano e a non presentare la domanda.
Questo è uno dei motivi per i quali i docenti della fase B vogliono intraprendere un'azione legale contro il governo affinchè venga fatta giustizia in merito ad una procedura stabilita in tutta fretta e che, ingiustamente, ha finito col penalizzare i docenti che potevano vantare un punteggio più alto o una maggiore specializzazione.